Voce di Napoli | Navigazione

Cardito, bimbo ucciso brutalmente: “Lo strozzava e colpiva alla testa, ha provato a difendersi”

Uno scenario da horror è il  racconto di Nicola Balzano, medico legale e teste del pm Paola Izzo. Il racconto durante il processo in Corte d’Assise a Napoli per la morte di Giuseppe Dorice, il bimbo di 7 anni picchiato dal suo patrigno fino a morire il 27 gennaio scorso in una casa di Cardito.

Il piccolo sarebbe stato prima afferrato per il collo e soffocoto e poi compito in testa con il manico della scopa. Si sarebbe anche provato a difendere, come dimostrato dai residui trovati sotto le unghie. “Erano troppo forti quelle botte alla testa che alla fine ne hanno determinato una condizione incompatibile con la vita e successivamente il coma e poi la morte per traumi che hanno determinato l’interruzione delle fibre nervose del cervello”. Miracolosamente salva invece la sorellina di Giuseppe, colpita brutalmente dal patrigno e ricoverata al Santobono per un lungo periodo.

IL RACCONTO DEL POLIZIOTTO: “SANGUE OVUNQUE IN CASA E CORPO ESANIME SUL DIVANO”

Sono imputati per omicidio e tentato omicidio il patrigno dei due bimbi, Tony Essobti Badre, e per omessa vigilanza la madre dei bimbi, Valentina Casa. “C’e’ stata una violenza brutale sia nei confronti di Giuseppe che della sorellina”, ha sottolineato piu’ volte nel corso della sua testimonianza il medico. I due imputati sono entrambi in aula, erano dietro le sbarre ma divisi.