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La storia di Giulia, la studentessa che ha deciso di donare il midollo osseo

La giovane ha raccontato la sua storia attraverso un post pubblicato su Facebook

È di origini casertane, ha 22 anni e tanto coraggio. Questa è la storia di Giulia, giovane studentessa che ha ricevuto una chiamata importante: “Sei compatibile con il trapianto“. Parole giunte come un fulmine a ciel sereno.

Ma Giulia, nonostante le ansie e i timori, non si è certo tirata indietro ed ha deciso di dare il suo contributo per un’altra vita. A raccontare il tutto la stessa 22enne con un post pubblicato su Facebook.

A corredo una fotografia dal letto di ospedale, si vedono i tubicini delle flebo ma anche la mano di Giulia che con le dita fa il segno della “Vittoria“. “Ad Ottobre dell’anno scorso mi iscrissi, con la leggerezza che caratterizza tutti in questi casi, al registro nazionale dei donatori del midollo osseo approfittando di una campagna di sensibilizzazione organizzata dall’ADMO a Caserta. A Maggio ho ricevuto una telefonata dal policlinico di Napoli con cui mi comunicarono che ero risultata compatibile con un paziente che aveva necessità di affrontare un trapianto, di cui non avrei potuto sapere niente per privacy. Con l’emozione e la preoccupazione del caso andai a fare le analisi che mi erano state richieste per valutare effettivamente la compatibilità che era stata riscontrata“.

E poi: “È iniziato così il mio percorso: ho fatto più di 50 prelievi, esami di ogni tipo, ecografie, rx e ancora prelievi almeno una volta alla settimana. Oggi, dopo un mese, ho effettuato l’espianto delle cellule staminali dalle creste iliache. Non è stato facile, ma tutte le mie preoccupazioni (e chi mi conosce sa che non sono mai poche) sono passate in secondo piano grazie a tutta l’équipe di medici che mi ha seguita dall’inizio alla fine, grazie a tutti i sorrisi che mi hanno regalato, alla gioia che mi hanno fatto vivere raccontandomi di tutte le esperienze dello stesso tipo che loro affrontano quasi ogni giorno. ‘Hai donato una nuova vita con l’atto più nobile che l’uomo possa fare’ mi ripetevano e ripetono ancora adesso. Io non so chi tu sia, non so dove sei, non so come sono fatti i tuoi occhi, ma ti auguro tutto il meglio che possa offrirti questa “nuova vita”; ti auguro di vivere ogni tipo di emozione, che insieme a te vivrò anche io“.

La storia di Giulia, la studentessa che ha deciso di donare il midollo osseo