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Rega e Rotta quei figli del Sud mandati al “macello”

Stipendi bassi, poche misure di sicurezza, mezzi e risorse obsolete. In Italia vale la pena morire per la divisa?

Non è accettabile che due giovani agenti di Polizia vengano uccisi in Questura. Non è possibile che un carabiniere perda la vita senza che dopo mesi si sappia nulla in merito alla sua vicenda.

Pierluigi Rotta e Mario Cerciello Rega erano due figli del Sud. In un articolo di qualche tempo fa di Antonio Polito pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno era scritto che viene dal Mezzogiorno il numero più alto di poliziotti e militari che compongono i corpi delle forze dell’ordine italiane.

Questa è probabilmente una conseguenza di alcune condizioni socio-economiche che caratterizzano il Meridione d’Italia. Tuttavia resta inammissibile che degli agenti non siano forniti di tutte le più importanti misure di sicurezza.

È vergognoso che questi giovani non siano adeguatamente preparati e attrezzati. Non è normale che agenti e militari agiscano con a disposizione scarse risorse, anche tecnologiche, e che non siano adeguatamente retribuiti.

Brutte parentesi di un’Italia che non ci piace e che cerca riscatto e che soprattutto pretende rispetto per coloro che danno la vita per la propria divisa. Si spieghi, almeno, alle loro famiglie perché sono morti. Che verità e giustizia si facciano largo in questa nube di infamia.

Rega e Rotta quei figli del Sud mandati al "macello"