È in corso al Senato la discussione in merito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che andrà da Mattarella per le dimissioni
In occasione del tanto atteso discorso a Palazzo Madama del premier Giuseppe Conte, si è assistito ad un forte scontro istituzionale con il Ministro degli Interni Matteo Salvini. Il Presidente del Consiglio non ha avuto timore nell’attaccare il collega del Viminale, bollandolo come “opportunista e irresponsabile“.
Per Conte aprire una crisi di governo ora ha voluto dire tradire gli elettori e tutte le persone che dallo scorso marzo hanno lavorato per questo esecutivo. Emblematici i volti di Salvini e Di Maio seduti ai lati del Premier. Il leader della Lega ha incassato “i colpi” con il sorriso in attesa della sua replica.
Il capo del Movimento 5 Stelle ha invece sempre avuto un ghigno sorridente. Non sono mancati urla e applausi da parte dei senatori presenti in aula. “Non abbiamo bisogno di persone al governo con pieni poteri e che invocano le piazze, ma di persone con cultura delle regole e sensibilità istituzionale e costituzionale“, ha continuato Conte.
Il Presidente del Consiglio ha anche fatto riferimento a due casi che hanno caratterizzato in modo emblematico il percorso di questa legislatura: l’incontro con le parti sociali svoltosi al Viminale (e non a Palazzo Chigi) e il Russiagate in salsa italiana. Conte ha detto a Salvini che avrebbe potuto parlarne con gli altri esponenti di governo e in Parlamento.
Ma il Premier ha anche ricordato più volte le tante “invasioni di campo” che Salvini avrebbe fatto rispetto agli altri ministri e il mostrare in più occasioni i simboli religiosi. Conte si è poi soffermato su quello che questo governo ha fatto fino ad ora, sia internamente che a livello europeo e internazionale.
In conclusione Conte ha confermato la crisi di governo ed ha annunciato la fine dell’esecutivo. Dopo la fine dei lavori al Senato, il Presidente del Consiglio andrà dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rassegnare ufficialmente le sue dimissioni.
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