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Il “caso-Sorbillo” e quella capacità dei napoletani di distruggere le proprie eccellenze

La polemica scoppiata dopo i nuovi dettagli sull'inchiesta relativa al racket delle pizzerie, è degenerata in un attacco al pizzaiolo

È il pizzaiolo più mediatico della tradizione culinaria partenopea? Si. È il pizzaiolo che più di tutti ha esportato nel mondo il brand della pizza? Si. Può generare invidie e antipatie? Certo. In fondo a chi non sta antipatico qualcuno, conosco persone che non sopportano neanche Babbo Natale. Tuttavia gli aspetti personali non dovrebbero immischiarsi in quelli giudiziari e di cronaca.

Stiamo parlando di Gino Sorbillo e della recente vicenda che lo ha visto protagonista. Era lo scorso mese di gennaio, ne è passata di acqua sotto ai ponti. Eppure le polemiche non si sono mai placate. Dalla fatidica bomba che ha danneggiato l’ingresso della sua pizzeria ai Tribunali, passando per la foto scattata insieme al Ministro degli Interni Matteo Salvini, fino alla rivelazione secondo la quale l’ordigno non era rivolto a lui ma ad un altro pizzaiolo della zona.

Mesi fa, in seguito alle tante manifestazioni di solidarietà, Sorbillo fu attaccato perché “colpevole” di cavalcare qualsiasi episodio d’attualità pur di racimolare pubblicità ottenendo visibilità. Ovviamente dopo che è emerso che la bomba non sarebbe stata diretta alla sua pizzeria, in tanti si sono scagliati di nuovo contro il pizzaiolo del centro storico. Ora, premesso che ogni critica è legittima, perché prima di far esplodere una discussione non si ha il garbo di attendere gli esiti giudiziari relativi ad una vicenda?

La magistratura prima e i giudici poi svolgeranno correttamente il loro lavoro. Come cittadini non possiamo che augurarci che verità e giustizia vengano presto a galla. Tuttavia, le critiche a prescindere non sono tollerabili soprattutto se rivolte ad una realtà imprenditoriale pulita che ha investito tanti soldi dando lavoro a molte persone. Non dimentichiamoci che nel bene e nel male Sorbillo rappresenta una Napoli positiva. Quindi non distruggiamo questa immagine anche perché sono poche le belle foto che si vedono in giro della città.

Tolto il panorama mozzafiato e gli straordinari monumenti, la bella mostra di spazzatura e morti ammazzati non è mai finita. Non credo che ai napoletani faccia piacere che siano solo queste le rappresentazioni del capoluogo partenopeo. Quindi Gino Sorbillo va difeso senza alcun dubbio. E Selvaggia Lucarelli se ne faccia una ragione.

Il "caso-Sorbillo" e quella capacità dei napoletani di distruggere le proprie eccellenze