Il militare è stato ammazzato a coltellate da un turista americano coinvolto in un acquisto di droga finito male. La tragedia è avvenuta a Roma
Sarebbe stata una richiesta di aiuto l’ultima frase pronunciata dal carabiniere Mario Cerciello Rega mentre il giovane turista americano lo colpiva a morte con un coltello. Il suo collega, Andrea Varriale, era impegnato in una colluttazione con l’altro ragazzo statunitense (ma di origini italiane), Gabriele Natale Hjorth.
Il militare 35enne nato a Somma Vesuviana in provincia di Napoli ha perso la vita nella notte di venerdì scorso. La tragedia è accaduta a Roma in zona Prati. Il 19enne americano Elder Finnegan Lee l’ha ucciso con 11 coltellate.
L’accusa per lui è di omicidio mentre per l’amico è di concorso in omicidio. Molti i dettagli che stanno emergendo in queste ultime ore in seguito alle indagini e ai risultati dell’esame autoptico eseguito sulla salma di Cerciello Rega.
“Siamo alle battute iniziali di una indagine delicata e complessa, per questo lasciamo lavorare nella massima serenità gli inquirenti che stanno operando in maniera seria e scrupolosa“, queste le dichiarazioni dell’avvocato Massimo Ferrandino (che insieme ai legali Franco Coppi e Ester Molinaro sta prestando assistenza alla vedova di Cerciello) riportate dalle agenzie di stampa.
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I funerali del carabiniere Mario Cerciello Rega si terranno oggi alle 12 presso la Chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana, in via Santa Maria del Pozzo n.114.
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