È di qualche giorno fa la notizia che un advisor, una banca, sia stata incaricata dalla SSC Napoli per stimare una valutazione del club. L’idea, sarebbe quella di trovare nuovi soci, quotare la società in borsa, cederla in modo parziale o definitivo.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente Aurelio De Laurentiis: “Giorni fa mi si è avvicinato un signore con fare amichevole ma anche circospetto. Sai, Aurelio, ho la possibilità di presentarti un acquirente che avrebbe intenzione di offrire 900 milioni di euro. Ho sorriso e gli ho ribadito che il Napoli non è in vendita. Qui c’è soltanto bisogno di un uomo con la capacità di tenere la rotta giusta“, queste le parole del patron azzurro rilasciate al Corriere dello Sport.
Intanto il gruppo di tifosi organizzati, Ultras 72, ha diffuso un volantino nel quale si è spiegato il motivo del clima di protesta da parte degli ultrà ne confronti della società partenopea. Non sono mancati i consigli dei tifosi per Adl.
IL VOLANTINO E LE PAROLE DEGLI ULTRÀ –
“Data la strumentalizzazione delle nostre azioni, vogliamo far chiarezza sui motivi delle nostre recenti proteste.
Le principali ragione di questa contestazione sono da ricercare nelle parole e nelle azioni del presidente Aurelio De Laurentiis, il quale non perde mai occasione di infangare Napoli ed i napoletani. Non siamo così ipocriti da dire che la nostra sia una città priva di problemi e contraddizioni, ma le sue sono accuse infamanti e colpiscono un popolo che dovrebbe ringraziare, piuttosto che denigrare.
D’altre parte, queste parole vanno a braccetto con le politiche societarie, mai tese a favorire una tifoseria che vive di passione! Tutto ciò ha causato un distacco tra il Napoli calcio e i napoletani, lo stadio vuoto ne è l’emblema. Non dimentichiamo che, fino a qualche anno fa, il San Paolo era sempre pieno e lottavamo in tutt’altri palcoscenici!
Ciò che vorremo far capire ad ADL è che non è solo un capo di un’azienda: il Napoli rappresenta una città, una passione e ha una lunga tradizione. Egli sembra odiare Napoli ed i suoi abitanti, e ha più volte rinnegato la storia del nostro club.
La nostra vuole essere una protesta costruttiva, finalizzata a ristabilire un rapporto che appare fortemente incrinato. In tal senso pretendiamo rispetto per Napoli e la sua gente, inoltre suggeriamo:
– Maggiore sviluppo del settore giovanile, con la creazione di un centro sportivo degno di questo nome.
– Politiche societarie tese a favorire la tifoseria (campagna abbonamenti, prezzi dei biglietti consoni al nostro tessuto sociale).
– Allenamenti periodici a porte aperte.
– Presentazione della squadra in una piazza della città.
Qualsiasi altra iniziativa in questa direzione è ben accetta. Non chiediamo investimenti folli, ma di provare almeno a lottare quando c’è la possibilità. E di risvegliare il senso di appartenenza a questa città“.