Venanzoni, Pd: "Volevano approvare un atto che nessuno conosceva per dare in tempi brevi la concessione della struttura. Il tutto senza un progetto"
Un delibera approvata velocemente e in “gran segreto” dalla Giunta comunale. Un Consiglio comunale, parti della maggioranza comprese, del tutto all’oscuro dell’atto. Una Municipalità completamente ignorata al momento della stipula del documento. Una maggioranza che potrebbe correre il rischio di subire forti divisioni.
È questo uno dei capitoli più amari che sia mai stato scritto per la storia trentennale dell’ex area mercatale di Sant’Anna di Palazzo, struttura abbandonata e che si trova nel cuore di San Ferdinando, ovvero ai Quartieri Spagnoli.
BONIFICA E IDEE – Dopo una bonifica eseguita lo scorso mese di gennaio ed una prima assemblea pubblica svoltasi a febbraio, sembrava che finalmente ci sarebbe potuta essere una svolta per uno spazio di fatto precluso alla cittadinanza.
L’improvviso interesse dell’amministrazione comunale verso un’area in cui da troppi anni regna il degrado, aveva maliziosamente lasciato spazio ai soliti sospetti: tra due anni ci saranno le elezioni e i governanti locali hanno bisogno di riprendere il consenso perduto.
Tuttavia, l’entusiasmo dell’Assessore Alessandra Clemente, delle associazioni e dei cittadini coinvolti e degli studenti che hanno dato il via alla prima “Fucina di idee“, ha permesso di mettere da parte le supposizioni aprendo la strada alla speranza.
LA DENUNCIA DELLA MUNICIPALITÀ – Ma ecco arrivare il primo “passo falso”. Secondo quanto appreso da VocediNapoli.it, lo scorso 8 maggio il Presidente della I Municipalità Francesco De Giovanni ha inviato ai Consiglieri comunali una lettera con l’esplicita richiesta di non votare la “misteriosa” delibera n°143.
È così emerso che la Giunta arancione, su proposta dell’Assessorato ai giovani guidato dalla Clemente, aveva approvato questo atto che “destina la struttura a centro giovanile con vocazione sociale“. Nel documento non sono specificati, però, quali siano le attività concrete da poter sviluppare nell’area in questione e cosa si intenda per “centri giovanili con vocazione sociale“. L’Assessore, contattata da VocediNapoli.it, ha prima smentito e poi confermato l’esistenza della delibera.
IL MISTERO DELLA DELIBERA SENZA RISORSE FINANZIARIE – Non solo, restano un mistero anche le risorse finanziarie con le quali l’ex mercatino dovrà essere rimesso in sesto e poi gestito. È soltanto indicato che la proprietà resterà comunale e per l’Ente non ci saranno costi. Si presume, dunque, che il centro destinatario della possibile concessione dovrà autofinanziarsi.
E come saranno pagati i lavori che dovranno essere fatti per “restaurare” l’intero complesso? Dopo 30 anni di abbandono bisognerà partire addirittura dagli impianti, per poi – probabilmente – mettere in sicurezza l’intera struttura e riqualificare i singoli vani presenti al suo interno. Con quali fondi sarà fatto tutto questo non è stato chiarito.
Di conseguenza il sospetto di un’altro “regalo” ai centri sociali, bacino elettorale di Dema, sembra più reale che mai. E questo un Comune come quello di Napoli, dagli enormi guai finanziari e bisognoso di rivalutare il proprio patrimonio immobiliare, non può permetterselo.
IL PD – La conferma dell’intera vicenda è arrivata anche dal Partito Democratico (Pd) che lo scorso fine settimana ha organizzato dei tavoli per una raccolta firme con l’obiettivo di installare nell’ex area mercatale delle postazioni di co-working.
“Tutto è partito da una nostra iniziativa in collaborazione con la facoltà di architettura. L’obiettivo è duplice, da una parte rimettere a nuovo la struttura restituendola ai cittadini, dall’altro cercare di preservarne il valore storico e architettonico. Prima che potessimo presentare questa proposta, siamo venuti a conoscenza della fatidica delibera n°143. Un atto che la Giunta ha approvato cercando di farlo votare in Consiglio senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Per questo ci siamo sentiti in dovere di informare la Municipalità. Adesso ci sono due problemi, il primo è politico e riguarda le modalità con le quali si è mossa la maggioranza. Il secondo è progettuale. Infatti, per la rinascita dell’ex area mercatale non c’è un vero e proprio progetto. Non esiste nulla di concreto e soprattutto non ci sono delucidazioni sulle coperture finanziarie. A quanto pare la maggioranza sarebbe stata pronta a concedere la gestione di un bene pubblico, in modo sconsiderato e senza tenere conto della collettività che rappresenta“, queste le dichiarazioni del Consigliere Diego Venanzoni.
MAGGIORANZA DIVISA – La vicenda, in attesa di essere chiarita dagli esponenti della Giunta, non è certo terminata qui. C’è un altro aspetto interessante dal punto di vista politico e che potrebbe riguardare la tenuta della maggioranza arancione. Infatti, secondo quanto appreso da VocediNapoli.it, nel pomeriggio del 15 maggio ci sarebbe dovuto essere un sopralluogo presso la struttura per verificarne lo stato.
Erano presenti il Consigliere Venanzoni per l’opposizione e la Consigliera Eleonora De Majo per la maggioranza. Ad essere assenti i rappresentanti dell’Assessorato ai giovani e al Patrimonio con i rispettivi collaboratori della Napoli Servizi. In pratica mancavano le figure che fanno capo alla Clemente. Questa sorta di “boicottaggio” da parte di quest’ultima ha fatto presagire che tra l’Assessore e la Consigliera non scorra buona sangue e queste tensioni potrebbero essere dannose per la maggioranza guidata dal sindaco Luigi De Magistris.
Sta di fatto che senza di loro l’ex mercatino è rimasto chiuso impedendo il sopralluogo.
IL VOLANTINO DEL PARTITO DEMOCRATICO –
LA LETTERA DELLA MUNICIPALITÀ –