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De Laurentiis sfida gli ultrà: “In curva si spaccia ma i Questori si cagano sotto e i Ministri dormono”

Nuovo attacco ai tifosi delle curve quello di Aurelio De Laurentiis. Nel corso del forum “Il Calcio che vogliamo”, nella redazione del Corriere dello Sport a Roma, il presidente del Napoli continua a sparare a zero sugli ultrà e su alcune attività illecite che li vedrebbero protagonisti. Un attacco anche allo Stato dormiente, nello specifico i Questori e i ministri dell’Interno degli ultimi 20 anni.

“Abbiamo lo spaccio nelle curve. Chiediamogli quanto fatturano con la cocaina e il fumo là dentro”. Poi sottolinea che nelle “curve non c’è un tifo sano” perché “le persone non possono sedersi dove hanno il loro posto. Ci sono 3-400 persone che scrivono contro”. Per De Laurentiis la colpa è dei “questori che si cagano sotto di dare il Daspo a certi soggetti”. Parole “affettuose” anche per i capi del Viminale che si sono succeduti in questi ultimi 20 anni: “I ministri dell’Interno in Italia si nascondono, l’unico che si fece sentire fu quello dei tornelli” spiega ADL riferendosi a Roberto Maroni. Il presidente non risparmia nessuno e attacca anche gli steward, pagati una miseria (tra i 20 e i 25 euro), alcuni dei quali “accazzimmati” con la malavita.

Dopo aver definito i tifosi delle periferie “camorristi” appena qualche settimana fa, De Laurentiis alza nuovamente il tiro. “Mi hanno attaccato in tutta la città quando ho preso Sarri. Nessuno che ha detto che è stata una bella intuizione da parte mia. Ora, qualche anno dopo, tutti parlano di lui”.

Nel corso del forum, il presidente del Napoli ritorna sull’argomento e aggiunge:  “Il problema vero è che il calcio è in mano alla malavita ma non il club, il calcio. La malavita domina nei nostri impianti, gli stadi sono i loro negozi. Se non riporteremo le famiglie allo stadio sarà un problema”.