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L’Immortale a Natale al cinema, Marco D’Amore racconta il suo personaggio: “Ciro come Amleto di Shakespeare”

Il personaggio più amato delle prime tre stagioni di Gomorra, Ciro Di Marzio, è pronto a rivivere in un inedito spinoff. Questa volta però, l’immortale, interpretato da Marco D’Amore, che aveva già diretto alcune puntate della quarta stagione, apparirà nelle sale cinematografiche a Natale prossimo e racconterà la vita del personaggio più controverso di tutta la serie tv, tratta dal bestseller di Roberto Saviano.

Questa nuova pellicola è stata definita dagli stessi produttori, Riccardo Tozzi e Nicola Maccanico,  come “il primo grande progetto cross-mediale italiano“, che vede l’attore Marco D’Amore sia davanti sia dietro la cinepresa. L’idea nasce dallo choc provocato dal finale della terza stagione di Gomorra, quando gli spettatori rimasero sorpresi e dubbiosi fino alla fine sulla morte di Ciro Di Marzio: quei pochi secondi che lo vedevano sprofondare nelle acque del golfo di Napoli, ucciso proprio dal suo più caro amico-nemico Gennaro Savastano (interpretato da Salvatore Esposito). Una scena che nessun telespettatore potrà mai dimenticare e che ha continuato a confondere i fans, speranzosi in un colpo di scena che lo salvasse. Queste speranze sono state disilluse proprio con la quarta stagione che appunto ha confermato la morte del personaggio, ma gli ha voluto dedicare un nuovo capitolo, uno spinoff, integrato interamente in Gomorra come un segmento a cavallo tra le due stagioni della serie.

E’ proprio il finale della quarta stagione, appena conclusa, a svelarci il progetto dei produttori: al termine dell’ultima puntata, dopo i titoli di coda, ecco riapparire Ciro Di Marzio che sprofonda nel mare con in sottofondo alcune frasi delle scene più amate delle prime stagioni che lo avevano visto come un personaggio secondario, ma di assoluto rilievo. Al termine della scena appare il titolo dello spinoff: “L’Immortale“, a Natale al cinema. La trama è ovviamente incentrata sulla storia del personaggio fin dal 1980, quando il terremoto sconvolge Napoli e distrugge interi palazzi, ma dalle macerie di uno di questi si sente ancora un pianto, un bambino sopravvissuto. Dopo dieci anni, quel neonato si affaccia da solo alla vita criminale che poi lo condannerà a una esistenza da reietto.

Lo stesso attore, Marco D’Amore, confessa di avere un rapporto ambivalente con il suo personaggio: “Ciro Di Marzio è il male assoluto, il gesto efferato, la violenza ingiustificabile. Ma è anche la tenerezza improvvisa di una carezza, la compassione per il dolore, il gesto eroico del sacrificio. È un personaggio totale, conflittuale, tridimensionale. Ha, a mio avviso, la potenza dei grandi protagonisti della letteratura teatrale come l’Amleto o lo Jago di Shakespeare, il Caligola di Camus. Non ho mai smesso di pensare a lui, di interrogarlo come un oracolo nero, di sognarlo e averne l’incubo. A poche settimane dal set ho l’emozione delle grandi imprese, la paura dell’esordio ma anche la consapevolezza di avere tra le mani una storia che può far battere il cuore, turbare gli animi e stimolare le intelligenze“.

Nonostante l’attesa del nuovo film nelle sale, i produttori di Gomorra annunciano anche la quinta stagione, mentre Roberto Saviano approfitta per ringraziare la troupe, gli attori e tutti i produttori per tutti gli obiettivi raggiunti e per il costante record di ascolti della serie: “quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto non immaginavo che saremmo arrivati così lontano. E ora… continuo o fermo le dita?