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Bimbo ucciso di botte, il racconto della sorellina: “Tony ci metteva con la testa nel ces**”

“Dicevo alle maestre che Tony ci metteva sotto l’acqua e dentro il ces**”. Sono le parole raccapriccianti riferite dalla piccola Noemi agli psicologi e ai magistrati della procura di Napoli nord. Un racconto emerso durante l’ultima puntata di “Chi l’ha Visto?” andata in onda ieri sera su Rai 3.

I particolari della sorellina di Giuseppe, il piccolo ucciso di botte dal compagno della madre, sono stati decisivi anche per accertare le responsabilità della madre, Valentina Casa, arrestata la scorsa settimana a un mese e mezzo da quella drammatica domenica andata del 27 gennaio a Cardito. Le violenze sui bambini andavano avanti da tempo ma nessuno ha fatto nulla.

Neanche le maestre dell’Istituto Quasimodo di Crispano. Alcune di loro, immediatamente convocate subito dopo l’omicidio del piccolo Giuseppe, hanno sostenuto di non conoscere la situazione di degrado e violenze in cui vivevano i due figli di Valentina Casa. Addirittura una educatrice, nella sala d’aspetto del Commissariato, non sapendo di essere intercettata si rivolge alla collega ridendo ed esclamando: “Io faccio la faccia di c…”.

La stessa preside dell’Istituto ha convocato un collegio docenti il giorno dopo la morte di Giuseppe, lunedì 28 gennaio. Dieci giorni prima, in una nota, alcune maestre avevano sottolineato i maltrattamenti subiti da Noemi, giunta in classe più volte con il volto tumefatto. Una nota che per il Gip appare debole e tardiva con la dirigente Rosa Esca che “non riteneva di dare corso alla nota”. Una nota in cui venivano segnalate le parole della piccola Noemi che riferiva di essere stata aggredita in casa da Tony.

Il padre naturale dei bambini – secondo il racconto di una maestra intercettata poco dopo l’omicidio – “era sparito. Era il compagno che li picchiava. Giuseppe non parlava, si buttava a terra e io gli dicevo scimmiottella. E lui scimmia no”.

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