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Famminicidio a Miano, i lividi e poi l’infarto: lunedì l’autopsia sul corpo di Fortuna

L'autorità giudiziaria ha disposto l'esame autoptico sulla salma della donna che sarà eseguito il prossimo lunedì

È stata prima massacrata di botte, poi Vincenzo Lopresto si è armato con una stampella sanitaria e l’ha colpita con forza e violenza. Poi sarebbe sopraggiunto un arresto cardiaco che ha definitivamente spendo la vita di Fortuna Bellisario.

La donna è deceduta lo scorso giovedì in casa sua, un appartamento nel parco La Quadra in via Mianella a Miano quartiere dell’area Nord di Napoli. Il delitto, accaduto alla vigilia della festa della donna, ha sconvolto l’intera comunità per l’efferatezza con la quale è avvenuto.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario dagli agenti della polizia di Stato intervenuti dopo una chiamata del 118. Ad aver allarmato i soccorsi lo stesso Lopresto dopo che si era reso conto di aver ucciso la moglie.

La coppia ha tre figli rispettivamente di 7, 10 e 11 anni che al momento della morte della madre non erano in casa perché in compagnia di una delle due nonne. Secondo le ultime indiscrezioni Lopresto era impazzito di gelosia.

L’uomo credeva che Fortuna avrebbe potuto lasciarlo per un altra persona. Un rapporto morboso e caratterizzato dalla violenza, spesso consumata anche davanti ai figli. Eppure Fortuna non ha mai avuto il coraggio di lasciare Vincenzo o di denunciarlo.

Tuttavia, altri due elementi propri del caso, sarebbero l’indifferenza e l’omertà del vicinato. Quest’ultimo nonostante abbia più volte sentito e notato episodi di violenza relativi alla coppia, non sarebbe mai intervenuto. Intanto l’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sul corpo di Fortuna. L’esame autoptico sarà eseguito lunedì.

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