Non si placa la polemica dopo le precedenti affermazioni del Ministro della pubblica istruzione in quota Lega
La bufera era scoppiata quando un giornalista di Nano Tv aveva chiesto al Ministro della pubblica istruzione Marco Bussetti (in quota Lega), in visita a Caivano e Afragola lo scorso 9 febbraio, se fossero previsti altri fondi per le scuole di Napoli e del Sud.
La risposta del Ministro fu molto esplicita e diretta: “No, c’è bisogno che i professori lavorino di più e facciano più sacrifici“. Apriti cielo, queste dichiarazioni hanno fatto esplodere una vera e propria polemica alla quale hanno partecipato molti opinionisti napoletani.
Molto forte la lettera dello scrittore Lorenzo Marone che si scagliò proprio contro Bussetti. Tuttavia, nonostante le reazioni molto aspre, dal Ministro non è arrivata alcuna scusa, anzi: “Non ho nulla di cui scusarmi. Spero di aver definito quello che è stato un vero e proprio equivoco. Non esiste una scuola del sud e del nord la scuola è una sola in tutto il paese”, ha detto – come riportato da La Repubblica – Bussetti.
Che poi ha precisato: “Quando ho parlato di ‘lavoro’ e di ‘impegno”, non mi riferivo, certamente, a coloro che lavorano nelle scuole del Meridione; provengo dal mondo della scuola e nei miei tanti anni di servizio, anche come dirigente dell’Ufficio scolastico di Milano, ho potuto apprezzare le spiccate capacità e la particolare dedizione dei moltissimi dirigenti scolastici, dei moltissimi docenti e, più in generale, del numerosissimo personale della scuola di origini meridionali che è stato costretto a lasciare le proprie terre di origine ed i propri affetti per trovare una occupazione. Da quando sono Ministro, ho avuto occasione di visitare diverse istituzioni scolastiche del Meridione e non posso che ribadire il giudizio estremamente positivo sulle capacità e sulla dedizione di un personale scolastico che opera, molto spesso, in contesti sociali ed economici particolarmente difficili. Non ho, pertanto, nulla di cui scusarmi”, ha affermato Bussetti, ribadendo che si è trattato di ‘un vero e proprio equivoco’“.
Intanto, però, sono stati stanziati 50 milioni di euro proprio per le regioni del Mezzogiorno e precisamente a 292 aree di esclusione sociale. I fattori considerati sono stati: povertà educativa minorile, dispersione scolastica e il tasso di criminalità organizzata. Di queste risorse potranno beneficiare oltre 1.000 scuole del Mezzogiorno.
“Ribadisco, ancora una volta, l’invito a non coinvolgere la scuola, la più importante istituzione del nostro Paese che ha il delicatissimo compito di formare le nuove generazioni, in sterili strumentalizzazioni e polemiche politiche. Non lo meritano la scuola ed il personale scolastico, non lo meritano, soprattutto, le nostre ragazze e i nostri ragazzi“, ha concluso Bussetti.