Nella notte dell’Immacolata, lo scorso dicembre, si esibì nel rione Savorito di Castellammare di Stabia mentre le giovani leve del clan appiccavano un “fucarazzo” e bruciarono un manichino di pezza con un cappello in uso alle forze dell’ordine dopo aver esposto in alto un striscione dal messaggio eloquente: “I pentiti devono morire abbruciati”.
Lui è il neomelodico Tony Marciano, 53 anni, e già in passato è stato accostato alla criminalità organizzata e nello specifico al clan Gionta di Torre Annunziata. Questa volta Marciano dal palco del rione stabiese ringrazia Salvatore Imparato, uno degli elementi apicali dell’omonimo clan legato alla potente cosca dei D’Alessandro.
Un particolare lanciato da Daniele De Martino su GiustiziaNews24.it e presente in una informativa dei carabinieri di Castellammare di Stabia dello scorso 10 gennaio. Informativa finita nell’ordinanza che ha portato questa mattina polizia e carabinieri, al termine delle indagini coordinate dalla DDA di Napoli, a eseguire tre divieti di dimora in Campania nei confronti di presunti affiliati responsabili di istigazione a delinquere con l’aggravante delle finalità mafiose. Identificati anche due minorenni per i quali sono tutt’ora in corso indagini coordinate dalla Procura della Repubblica dei Minorenni di Napoli.
Il neomelodico Tony Marciano – secondo l’informativa dei militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e della Compagnia di Castellammare di Stabia – dal palco ringrazia “Salvatore della Faito per aver reso possibile tutto questo”. Ringraziamento diretto al ras Salvatore Imparato.
Tony Marciano in passato è stato arrestato per traffico di droga al termine di una inchiesta sul clan Gionta. Lo scorso dicembre 2016 fu vittima invece di una rapina mentre, in compagnia del figlio, tornava a casa dopo la consueta conduzione della trasmissione sui neomelodici “Terra Mia”.
L’esibizione del neomelodico durante il falò: