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Tony Badre trasferito nel carcere di Castrovillari per motivi di sicurezza

L'assassino reo confesso per l'omicidio del piccolo Giuseppe si trova in un altro penitenziario

È stato il protagonista di uno degli episodi di cronaca più drammatici e scabrosi degli ultimi tempi. Tony Badre ha massacrato e ucciso il piccolo Giuseppe, bambino di 7 anni figlio della sua compagna, Valentina Casa.

Il dramma si è verificato tra le 15 e le 16 di domenica 27 gennaio, una data che la comunità di Cardito (cittadina dell’area Nord in provincia di Napoli) dimenticherà facilmente. Il tutto è avvenuto davanti alla sorellina di un anno più grande di Giuseppe, anche lei malmenata da Badre.

La vicenda ha fatto emergere tanti aspetti angoscianti di una famiglia le cui dinamiche interne erano complesse e sofferenti. Badre, intanto – come riportato da Cronache di Napoli – è stato trasferito dal carcere di Poggioreale a quello di Castrovillari. Il motivo? La sua sicurezza.

AGGIORNAMENTO – Secondo quanto appreso da VocediNapoli.it dal Segretario del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria (SAPPEEmilio Fattorello, il trasferimento di Badre sarebbe avvenuto ad inizio febbraio (il 4). Il suo regime detentivo era diventato insostenibile nel carcere di Poggioreale. L’isolamento totale non era possibile, così come una sorveglianza ad hoc. Considerati i rischi che il detenuto avrebbe potuto correre in un regime detentivo diverso, ne è stato disposto il trasferimento.

LA RELAZIONE –  Valentina Casa aveva conosciuto la scorsa estate al mercato Tony, 24enne nato a Napoli da madre napoletana e padre marocchino, che per mestiere faceva il venditore ambulante di indumenti. La donna aveva perso la testa per il ragazzo più giovane di lei, già padre e reduce da una relazione fallita, fino a decidere di andare a vivere con lui a Cardito portando con sé i suoi tre figli, nati dalla precedente relazione (LEGGI ANCHE – Chi è il padre di Giuseppe e Noemi).

Il Corriere del Mezzogiorno ha raccontato di una trasferimento che ha scombussolato i figli di Valentina e in particolare Giuseppe, un bambino introverso con problemi di linguaggio che non voleva lasciare la scuola di Massa Lubrense. Il traumatico passaggio in fretta e furia da una scuola all’altra, dalle premure della nonna che cresceva i tre bambini alle mani di un uomo estraneo e della madre di quest’ultimo con problemi passati di alcolismo, avevano probabilmente reso i tre bambini particolarmente nervosi.

I FATTI – Quel maledetto giorno,quando gli agenti del commissariato di Afragola, allertati dai vicini di casa della coppia, sono entrati nella casa “maledetta” ed hanno trovato il corpicino di Giuseppe sul divano. Inutile la corsa disperata all’ospedale di Frattaminore, il piccolo era già deceduto.

Al momento Noemi, che non è ancora a conoscenza della morte del fratellino, si trova in una struttura protetta, sostenuta da medici e psicologi. La madre non può avvicinarla e la posizione della donna è ancora al vaglio degli investigatori. Sarebbero state proprio le parole della piccola ad aver spianato la strada agli inquirenti in merito alla dinamica della tragedia. Tuttavia, Tonyè ricordato nella cittadina dell’area Nord in provincia di Napoli come un ragazzo per bene, tranquillo e gran lavoratore. Nonostante ciò, e come riportato da Il Messaggero, il rapporto tra il 24enne e la compagna sarebbe sempre stato caratterizzato dalla violenza.

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Tony ha precedenti per reati contro il patrimonio e alcune denunce per scippi e rapine. In passato è stato anche venditore ambulante ma privo di licenza. Ecco il messaggio del sindaco di Cardito: “Cose del genere si vedono in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene. La famiglia non era seguita dai servizi sociali perché fino ad ora non c’erano stati mai problemi. Non conoscevo la madre dei bimbi perché veniva da un altro paese della zona“, queste le parole del primo cittadino Giuseppe Cirillo.

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