Sono sconcertanti le dichiarazioni di Tony Essoubti Badre, il patrigno assassino che ha ucciso il piccolo Giuseppe a Cardito, in provincia di Napoli. Il 24enne italo-tunisino è in isolamento al carcere di Poggioreale, presso il padiglione Avellino, ed è stato più volte ascoltato dagli inquirenti. Ha confermato le violenze e i maltrattamenti sui bambini, ha scagionato Valentina, la mamma dei piccoli picchiati brutalmente la scorsa domenica. Le sue parole hano fatto parzialmente luce sulla tragedia di Cardito, sul massacro compiuto contro Giuseppe e Noemi (fortunatamente non in pericolo di vita). Un massacro ccercato di arginare con pomate e acqua ossigenata e non chiamando i soccorsi.
Durante l’interrogatorio davanti al gip del tribunale di Napoli Nord, Antonino Santoro, Tony ha confessato. Tra le tante dichiarazioni, a Pomeriggio Cinque, sono state mandate in onda alcune frasi che potrebbero rivelare un retroscena fatto di violenze domestiche. “Li ho già picchiati altre volte. Valentina è troppo permissiva con i suoi figli. Non è attenta, non se ne occupa abbastanza e io volevo dare loro un’educazione. Ho perso la testa sono distrutto”. Sarebbe stata la vivacità dei tre piccoli figli di Valentina, che la sera prima della tragedia avevano rotto un lettino, a scatenare la furia omicida del 24enne. La stessa madre dei bambini ha rilasciato dichiarazioni che possono chiarire alcuni punti di quella drammatica mattina del 27 gennaio. Il Tribunale per i Minorenni ha sospeso la potestà genitoriale sia a Valentina, attualmete rifugiatasi dai parenti a Massa Lubrense, che al padre naturale dei bimbi, Felice Dorice, che vive a Pompei. Le due bambine saranno affidate a un tutore, la più piccola, 4 anni, si trova già in una struttura protetta dove verrà raggiunta dalla sorella maggiore non appena verrà dimessa dal Santobono.
Intanto nel paese di Cardito c’è tanta rabbia e dolore per la tragedia avvenuta. Sulla pagina Facebook sono tanti i residenti del piccolo comune napoletano a scagliarsi contro i “mostri” della vicenda, ma anche contro coloro che si stanno lasciando intervistare per finire nei salotti televisivi. La principale domanda che gli utenti si pongono sui social è: “Se sapevate qualcosa, se avevate visto, perché non avete parlato prima?“. Forse la drammatica morte di giuseppe si sarebbe potuta evitare.