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Professionista distratto o delegittimato dalla società? Il “caso” Allan

Secondo la stampa il centrocampista voleva il Psg e per questo si sarebbe allenato male. Oppure si tratta di una campagna mediatica pro società?

Insomma, è stato poco professionale Allan che persuaso dalla mega offerta proveniente da Parigi si sarebbe allenato male, oppure è la SSC Napoli che sta utilizzando la sua non cessione per far passare il messaggio, “il Napoli è una grande squadra che non vende i suoi migliori giocatori a gennaio“. Eppure, difficilmente il presidente Aurelio De Laurentiis (o qualche suo collega proprietario di una squadra si calcio) avrebbe potuto rifiutare un’offerta superiore ai 100 milioni di euro per un calciatore.

A meno che, la società azzurra, non ha voluto comunicare lo stop del passaggio di Allan al club francese come “l’acquisto” di gennaio in assenza di altri colpi di mercato. In entrambi i casi di sicuro ai tifosi del Napoli ha fatto piacere che il centrocampista brasiliano sia rimasto in azzurro. Tuttavia, se davvero Allan si fosse allenato male (e quindi non ha giocato contro il Milan) perché distratto dalla ricca offerta degli sceicchi oltre Manica, vorrebbe dire che il giocatore avrebbe peccato di poca professionalità.

Noi ci auguriamo che non sia stato così, e allo stesso tempo speriamo che – nel caso in cui Allan dovesse essere venduto (anche a giugno) –  la società azzurra non giustifichi la cessione scaricando l’intera responsabilità sul calciatore, come è già accaduto in passato. In questo modo l’atleta passerebbe come il “traditore” che avrebbe deciso di lasciare Napoli “costringendo” il club di De Laurentiis a cederlo (incassando una super plusvalenza).

La verità è un’altra e in molti spesso la dimenticano. Il calcio è un business e le squadre sono aziende. I calciatori sono professionisti e per il loro il “pallone” è prima di tutto un lavoro oltre che una passione. Di conseguenza un’offerta da 100 milioni di euro, se reinvestita, è una manna dal cielo per una società. Così come è irrinunciabile per un giocatore una proposta, a quasi a 30 anni, di circa 7 milioni di euro all’anno per continuare a giocare ad alti livelli. È anche vero che nel calcio di oggi comandano i procuratori e quello di Allan aveva fatto firmare al suo assistito lo scorso anno il rinnovo del contratto con il Napoli fino al 2023. Di conseguenza le sirene francesi avranno fatto comodo al manager per tentare di bussare di nuovo alla porta di De Laurentiis.

Tutto il resto sono gossip e indiscrezioni che potrebbero solo destabilizzare l’ambiente provocando danni in un momento delicato della stagione. Per questo la fiducia in un maestro come Carlo Ancelotti è molto alta. Il tecnico azzurro sa come gestire tali situazioni. Per quanto riguarda Allan le cose sono andate più o meno così: l’interesse del Psg c’è stato, non si sa concretamente fino a che punto si sarebbe spinto lo sceicco per strappare il centrocampista brasiliano al Napoli (che ha avuto come sponsor Neymar).

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ADL davanti ad una super offerta si sarebbe seduto giustamente a trattare, alzandosi dal tavolo dell’affare perché insoddisfatto della proposta parigina. Allan avrebbe accettato il trasferimento che poi non è avvenuto. Quindi per ora è un giocatore del Napoli. Finché sarà così, testa alla stagione in corso e alla maglia azzurra, augurandoci che società e squadra remino nella stessa direzione, con Ancelotti al timone. Di certo non abbiamo bisogno di nessuna campagna mediatica che possa distrarre i protagonisti di questa avventura sportiva.

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