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Giudizio Universale di Michelangelo, a Capodimonte la copia “originale” dell’opera

Il Giudizio Universale, lo spettacolare affresco della Cappella Sistina realizzato da Michelangelo, è uno dei più famosi capolavori del nostro paese. È tuttavia possibile ammirarne una copia al Museo di Capodimonte, in una delle sale che ospitano la collezione Farnese.

Nel 1549, infatti, il cardinale Alessandro Farnese commissionò a Marcello Venusti una copia del Giudizio Universale da tenere con sé; il dipinto arrivò poi a Napoli alla fine del XVIII secolo assieme a molti altri pezzi della collezione Farnese.

Il capolavoro di Michelangelo, come molti sanno, ha subito alcune modifiche dopo il Concilio di Trento del 1564, commissionate da Papa Pio IV. Il Pontefice infatti si vide costretto a rimediare allo scandalo scatenato dalla presenza di nudi maschili e femminili nell’affresco, e commissionò a Daniele di Volterra la censura dei corpi nudi e, in generale, di tutto ciò che era considerato indecente.

Volterra si limitò a coprire le parti interessate con veli dipinti tramite la tecnica della tempera a secco, ma finì per guadagnarsi il soprannome di ‘Braghettone’. La copia di Marcello Venusti è abbastanza fedele all’originale, e le uniche modifiche sostanziali sono l’aggiunta dello Spirito Santo e di Dio, che torreggiano sopra la figura di Gesù.

Giudizio Universale di Michelangelo, a Capodimonte la copia "originale" del capolavoro