In questi giorni è diventata virale la notizia dei manifesti razzisti di Pordenone. Quel “Lasciare pulito non siamo a Napoli” proprio non è andato giù né ai napoletani né ai tanti cittadini italiani che si sono espressi contro ogni forma di razzismo. In difesa della città anche tanti personaggi dello spettacolo come Nino D’Angelo che ha scritto un post e lo stesso sindaco Luigi De Magistris.
Qualcuno però dal Friuli Venezia Giulia ci ha tenuto a mandare un bel messaggio ai partenopei per far capire che, tutto sommato, non si può fare id un erba un fascio. Questo il post su Facebook diventato subito virale:
“C’è un signore di Pordenone (per chi non lo sapesse, io vivo in provincia di Pordenone) che ha attaccato un cartello al suo bidone fuori casa scrivendo di “Lasciare pulito, non siamo a Napoli”. Non ho minimamente idea di chi sia costui, ma spero esca fuori e si scusi con tutti, da Napoli a Pordenone. Inoltre invito ufficialmente quel signore a trascorrere due giorni con me (il viaggio glielo pago io volentieri, senza problemi) a Napoli, città che amo (è noto a tutti e ci vado almeno due o tre volte all’anno) e che non smette né smetterà mai di stupirmi. Scoprirà i profumi, i sapori e le bellezze di una città che lascia senza fiato chiunque. E si ricrederà. Certo, ci sono moltissime contraddizioni come in ogni grande città, non lo nego, ma chi non le ha? Viva Napoli e viva Pordenone!
(Non è un gran periodo per l’immagine del Friuli Venezia Giulia, ma credetemi che siamo migliori di queste persone)”.
Puntualmente è arrivata anche la risposta di Ciriani che ha provato a smorzare la questione: “Se la città fosse tappezzata di cartelli contro Napoli potrei anche capire questa protesta della Rete. Pordenone non ha nulla a che fare con questa persona. La città ha una storia che parla da sé. Il cartello ha indignato tutti, pordenonesi di oggi e di ieri, napoletani che abitano qui da sempre e appena arrivati, ma non dobbiamo ingigantire questa storia: il Comune non solo ha preso le distanze, ma ha già provveduto, appena informato dell’accaduto, a rimuovere i tre fogli. Il gesto scellerato di un singolo individuo – ha concluso Ciriani – non può minare la storia di una città che è fatta di generosità e altruismo, apertura mentale e condivisione”.
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