Il Ministro degli interni ha pubblicato un articolo dove parla della città. De Luca, invece, si è lasciato andare ad un insolito siparietto
Continuare a fare della Lega una forza politica nazionale e in grado di governare da sola. È questo l’obiettivo di Matteo Salvini che sta conquistando sempre più consenso anche a Napoli e al Sud. Ma anche il vicepremier e ministro sembra che si stia facendo prendere dalla città. E ne ha spiegato le ragioni in un articolo scritto e pubblicato da Il Corriere del Mezzogiorno.
Invece, il governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, è tornato protagoniste delle cronache politiche grazie ad un video andato in onda su Lira Tv, emittente salernitana dalla quale De Luca ogni settimana parla da solo e senza contraddittorio. In questo caso, oltre alle solite frecciatine ai 5 Stelle si è lasciato andare ad alcuni apprezzamenti sull’ex compagna di Salvini fino a consigliare a quest’ultimo Rosi Bindi.
L’ARTICOLO DI SALVINI –
Voglio raccontarvi il mio rapporto con Napoli, e parto dal calcio: fino a qualche anno fa definirei la nostra relazione un po’ complessa (eufemismo). Non mi tiravo indietro quando c’era da sfottere i tifosi azzurri, tanto che mi sono scusato per un coro sbagliato. Ormai credo sia acqua passata. Non è dal tifo che si misura il rispetto verso una città e i suoi cittadini.
La prima volta visitai Napoli per motivi professionali. Ero un giornalista e dovevo fare un articolo. Mi ricordo perfettamente la scena: all’aeroporto prendo un taxi e in breve scopro che lo guida un ultrà degli azzurri! Mi copro il volto il più possibile, temo per quello che mi potrebbe dire…
Fortunatamente non successe nulla.
Questa città è una scoperta, che sto facendo poco alla volta. Anche se vengo qui troppo spesso per lavoro e troppo poco per puro piacere. Sono contento, però, che negli ultimi due anni la mia frequentazione sia diventata più assidua. Sono stato anche un paio di volte a Ischia per vacanza-lavoro. E vi assicuro che è meglio lavorare sull’isola verde, piuttosto che a Milano.
Però mi manca godermi Napoli da turista. Mi piacerebbe avere una giornata per assaporare la città, senza impegni politici. Per il momento, non è possibile. Tornerò qui prima di Natale, ancora per lavoro: mi sono impegnato a farlo con la comunità, con i parroci. Vorrei tanto visitare la strada dei presepi, San Gregorio Armeno, il centro storico. Mi hanno anche dedicato una statuina: quasi quasi mi faccio crescere i capelli, indosso gli occhiali e giro per i vicoli. Non posso dirlo al ministero altrimenti faccio preoccupare tutti, a partire dal prefetto…
Comunque dopo due anni qualcosa ho capito, anche solo passando da Posillipo al Vasto, due quartieri opposti. Di Napoli mi colpiscono le città nella città. Questi quartieri che sono mondi spesso a parte. Parlando con i parroci di San Giovanni a Teduccio mi hanno detto: «Magari avessimo il mare!». «Ma come non avete il mare?», ho risposto. Hanno ribattuto: «Sì, ma è come se non ci fosse». Amo tutte le città di mare, come la vostra Napoli o Genova: sono bellissime, ma molto spesso sono più complesse delle città tradizionali. Ne parlo sovente anche con Edoardo Bennato o con Gigi D’Alessio: mi raccontano queste mille facce. Sono due amici che ascolto volentieri. E che mi danno una prospettiva differente.
A proposito di prospettiva differente. Me l’hanno data anche i cittadini napoletani. Non posso negare di essermi stupito, a ottobre, davanti all’accoglienza calorosa del Vasto. Mi sono reso conto che c’è un’assenza devastante delle istituzioni. Già vedere qualcuno, in questi rioni, è rivoluzionario. Se questo qualcuno riesce a fare anche due-tre cose positive, poi, sembra quasi un miracolo. Quindi, cari napoletani, possiamo dire che le contrapposizioni passate sono superate? Spero proprio di sì. Archivio anche il brutto ricordo di quella guerriglia urbana a Fuorigrotta, quando venni per un comizio. Fu l’esordio della Lega nazionale: su tv e giornali passarono solo i lacrimogeni e gli slogan. Un vero peccato.
Ma torniamo all’inizio di questo racconto. Il tifo non sarà il metro per giudicare il rispetto verso la città, ma il calcio è un gioco bellissimo. L’anno scorso ho detto che tifavo Napoli per lo scudetto: mi hanno insultato. Quest’anno non ripeterò l’errore, ho capito che siete scaramantici. Ma vorrei incontrare e conoscere Aurelio de Laurentiis, anche perché sono cresciuto con Carletto Ancelotti che allenava i rossoneri. La rottura del ghiaccio definitiva potrebbe essere un Napoli-Milan, anche perché non sono mai stato al San Paolo, ma metto in conto di farlo tra cinque anni vista la situazione dei rossoneri.
Ho un’idea: potrei venire per una partita di Champions, se de Laurentiis mi invita. D’altronde lo devo a Insigne e Callejon. Per essersi scattati una foto con me, a Castelvolturno, sono stati bersagliati per mesi…Ciao Napoli, ci vediamo presto!
IL VIDEO DI VINCENZO DE LUCA –