Le hanno salvato la vita a 103 anni. Nonna Ida era arrivata nei giorni scorsi al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli per una serie di fastidi. Sono stati medici e infermieri a identificare i sintomi dell’ictus attivando in breve tempo i neurologi presenti nel padiglione Dea.
La storia di nonna Ida è raccontata da Raffaele Nespoli sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno. L’anziana donna è stata sottoposta ad una trombolisi endovenosa e dopo pochi giorni le sue condizioni sono decisamente migliorate tanto che il bollettino medico parla di un «ottimo recupero clinico».
«Nel pomeriggio – racconta la nipote Mirella – ha improvvisamente smesso di essere reattiva, aveva il volto tirato e abbiamo capito subito che qualcosa non andava». Di qui la corsa al Cardarelli e i sintomi dell’ictus individuati dai medici. I familiari sono stati poi messi di fronte a due strade: procedere con il trattamento nonostante i rischi legati all’età o accettare i danni cerebrali.
«E’ stata una scelta difficile – dice Mirella – poi però abbiamo detto ai medici ciò che, potendo, avrebbe detto lei: certamente avrebbe corso questo rischio». Ottenuto il via libera, l’equipe del dottor Ciro Florio, direttore dell’unità operativa complessa di Neurologia e stroke unit, ha portato a termine un trattamento farmacologico che a Napoli, e in gran parte della Campania, viene assicurato solo al Cardarelli.
In questo caso è fondamentale, come già ripetuto dallo stesso Florio durante il docu-web “In prima linea” realizzato da VocediNapoli.it, intervenire entro 4 ore dai primi sintomi dell’ictus. Grazie ai farmaci somministrati alle nonnina è stato possibile scongiurare il peggio.
Scampato il pericolo, Ida è stata trasferita in reparto dove ha potuto riabbracciare i suoi cari. Si tratta della prima persona sottoposta a un trattamento simile all’età di 103 anni.
«Una storia straordinaria — dichiara Florio — che ci ricorda quanto sia importante accelerare sulla rete stroke per una gestione di questi pazienti». Nei prossimi giorni, se non ci saranno complicazioni, nonna Ida tornerà a casa e potrà riabbracciare i suoi nipoti.
Neurologia e neuroradiologia: l’ictus – In Prima Linea