“Confermato l’ergastolo“. Al termine della requisitoria del processo a carico di Ciro Guarente, accusato di aver ucciso e fatto a pezzi il rivale in amore, Vincenzo Ruggiero, il sostituto procuratore, Vittoria Petronella, ha chiesto l’ergastolo.
Guarente, prima che cominciasse l’udienza nel tribunale di Napoli Nord, con rito abbreviato, ha letto un documento chiedendo scusa del dolore provocato alla famiglia di Vincenzo. In aula c’erano la madre, il padre e due fratelli di Vincenzo. Il killer, ex milirare della marina, ammazzò Vincenzo lo scorso luglio del 2017 per gelosia nei confronti della sua fidanzata, la trans Heven Grimaldi, che ospitava Ruggiero nel suo appartamento di Aversa, la stesso in cui è avvenuto il macabro delitto.
GUARENTE NON E’ STATO DA SOLO A COMMETTERE L’OMICIDIO
“Non so come sia potuta succedere una cosa simile», ha spiegato in aula al giudice Fianmore, com riporta Il Mattino. I resti di Vincenzo Ruggiero furono trovati in un garage di Ponticelli, a Napoli, nell’agosto del 2017, dopo varie indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa. Alcuni resti del giovane, come parte del cranio, non sono mai stati ritrovati. Guarente fece a pezzi di cadavere e lo immerse in un impasto di cemento, poi condensato e apparso, poi, agli inquirenti come un muretto interno del box auto di Ponticelli.