LO SPECIALE - Alberto Angela porta Pompei su Rai 1
Uno speciale dedicato alle civiltà sepolte sotto la cenere del Vesuvio, quello che Alberto Angela porta su Rai Uno propone sabato 22 settembre alle 21. E’ una sfida quella di mandare in onda un programma in prima serata deidcato ai beni culturali. Il divulgatore scientifico infatti confessa: “Credo sia la prima nella storia della tv pubblica”.
Un documentario eccezionale, cinque settimane di riprese notturne, centinaia di ore di girato durante questa primavera, scene riprese a Cinecittà e negli studi virtuali della Rai. Il programma di Francesca Marcelli e Aldo Piro con la regia di Gabriele Cipolliti è stato realizzato interamente da maestranze Rai di Roma e del Centro di produzione di Napoli diretto da Francesco Pinto. Rai Uno con il direttore Angelo Teodoli presenta assieme a Paolo Giulierini nelle sale del Museo archeologico nazionale di Napoli la trasmissione che va questa sera in prima serata.
Angela sorride e dice: “Già sono cittadino onorario di Napoli, ora mi fate ambasciatore, vuol dire che mi devo trasferire qui”. “Stanotte a Pompei” parte dalla sommità del Vesuvio, dal cono del vulcano, dove Angela si è calato per raccontare come i pompeiani vedevan il vesuvio prima dell’eruzione del 79. Insieme alle parole di Angela ci sarà la voce della soprano armena Maria Sardaryan che nel Teatro piccolo degli scavi canta l’aria “La regina della notte” dal Flauto magico di Mozart. E poi Giancarlo Giannini che leggerà i passi delle lettere di Plinio il Giovane a Tacito, con la descrizione accurata delle fasi dell’eruzione e il racconto della tragica morte di suo zio, Plinio Seniore, sulla spiaggia di Stabiae.
Il racconto di Angela intreccia riprese dal vero e scene di vita romana con attori girate in uno studio virtuale e poi “montate” sulle immagini reali di Pompei. Così come vengono riproposte le contate ore dell’eruzione, utilizzando i set di Cinecittà. Ci sono poi riprese con il drone che creano suuggestione soprattutto la notte. Sul set inoltre un attore d’eccezione, Marco D’ Amore.
“La notte è l’unico momento possibile per filmare le sale vuote o i reperti preziosi fuori dalle vetrine perché non ci sono visitatori – dice Alberto Angela – ma di notte musei e scavi cambiano volto. Siete solo voi davanti ai capolavori immersi nel silenzio, in un’atmosfera di intimità. Ho sempre voluto trasmettere e regalare questa atmosfera che ho respirato ai telespettatori”.