L'assessore al bilancio del comune di Napoli ha diffuso una nota stampa dove critica la decisione della magistratura contabile campana
LA RECENTISSIMA DELIBERAZIONE DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO DELLA CORTE DEI CONTI SU NAPOLI È INGIUSTA NON NE CONDIVIDIAMO NÈ LE MOTIVAZIONI NÈ LE CONCLUSIONI. COSI’ SI AFFAMA LA CITTÀ. NOI NON CI STIAMO
“Mentre siamo impegnati da anni con una imponente azione di salvataggio di una città che abbiamo ereditato al tracollo politico ed economico, mentre siamo riusciti a favorire leggi in favore dei Comuni, mentre abbiamo resistito ad oltre un miliardo di euro di tagli dal 2011 ai trasferimenti verso il nostro Comune, mentre siamo stati costretti ad accantonare, in ossequio a leggi indifferenti alla vita delle persone, fondi di ogni tipo e governato una città povera e piena di disoccupazione, ma rinata agli onori del mondo, ecco che arriva il diktat della Sezione Regionale della Corte dei Conti della Campania: il vostro bilancio non è in equilibrio, pertanto o tagliate l’inverosimile (più di Tsipras in Grecia) oppure sarete sciolti.
Intanto, ci scrive la Corte, bloccate ogni spesa per non aggravare ulteriormente la vostra situazione. Abbiamo studiato attentamente e a lungo quelle pagine: non ci convincono né le motivazioni, né le conclusioni, né le ricostruzioni interpretative, contrastanti con altre fonti e con una ispirazione di carattere legislativo che appartiene solo al parlamento.
Per queste ragioni – per noi – la Deliberazione ha un carattere squisitamente politico, di chi intende, di fatto, provare a portare allo scioglimento la terza città d’Italia. Ma questa ingiustizia non passerà! Perché noi abbiamo agito con correttezza, nel rispetto delle norme e, soprattutto, della Costituzione.
Cioè la stessa città che tanti altri, non meno autorevoli, giudicano come molto migliorata, governata nel rispetto delle leggi, colpita da un debito (prodotto da precedenti amministrazioni e dallo Stato) talmente pesante da aver bisogno di una Legge nazionale che aiuti lei, come tutte le città in difficoltà.
Il blocco della spesa affama la città e lega le mani all’amministrazione. Noi non lo accettiamo, noi non affameremo mai i nostri cittadini. Se qualcuno pensa di arrestare la rinascita con un formalismo algebrico opporremo loro la potenza della Costituzione.
Pertanto:
a) difenderemo in tutte le sedi le nostre ragioni;
b) con una deliberazione straordinaria confermeremo tutte le spese previste nel bilancio 2018 (mense, trasporti, scuole, disabili, welfare, partecipate) che non bloccheremo mai per nessuna ragione al mondo;
c) cancelleremo tutto il debito contratto non in nome del popolo napoletano secondo le percentuali già riconosciute dal Governo italiano;
d) il resto verrà. atto su atto.
A chi pensa di spegnere le luci della città di Napoli noi rispondiamo accendendole ancora di più ma mai, mai e poi mai, ci sia chi pensa di affamare la Città che, prima in Italia, si è liberata. Imprigionato nel cavillo infingardo è il popolo affamato che ha sete di giustizia, noi staremo in prima linea nella lotta per i diritti e per la giustizia. Sempre“.
Lo afferma in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del Comune l’Assessore al Bilancio Enrico Panini.