"ò Nasone", ex storico boss del quartiere Sanità, si è scagliato contro il clan che ha dominato al centro storico di Napoli. Una rivalità ancora viva
La 52enne Anna Cilentano è stata ferita nella tarda serata di ieri da un colpo d’arma da fuoco esploso da un gruppo di 4 malviventi in sella a due scooter. Quella che per gli inquirenti potrebbe essere stata una stesa poteva trasformarsi in omicidio.
Sono in corso le dovute indagini e al vaglio degli inquirenti ci sono diverse ipotesi, una delle quali è relativa al conflitto tra i diversi gruppi criminali che si contendono il territorio. Quella più remota, invece, vedrebbe come reale obiettivo del raid proprio la Giordano.
L’episodio è avvenuto nel cuore di Forcella, in via Vicaria vecchia, pieno centro storico di Napoli. Una strada conosciuta soprattutto per un altro tragico episodio di cronaca, l’uccisione della giovane Annalisa Durante avvenuto nel 2004.
Ma la zona è rinomata anche per essere stata il “fortino” di una delle famiglie camorristiche più potenti della città: il clan Giuliano. Ad oggi nella storica “roccaforte” del sodalizio vivono gli eredi dei fratelli Luigi, Nunzio, Guglielmo, Carmine, Salvatore e Raffaele.
Questo legame tra Forcella e i Giuliano ha scatenato la reazione di un altro importante boss della camorra, Giuseppe Misso detto “ò Nasone” e reggente in passato del quartiere Sanità.
Amici da ragazzi e rivali da adulti, Luigi Giuliano – detto “Lovegino” – e Misso, dopo aver rotto i loro rapporti, si sono sfidati per il controllo del centro storico di Napoli. Una vicenda raccontata anche nei due libri scritti da “ò Nasone“, “I leoni di marmo” e “Il chiarificatore“.
Oltre agli aspetti economici e criminali, dalle parole di Misso traspaiono tutte le frizioni che hanno caratterizzato la relazione tra lui e i Giuliano. In questo caso, rifacendosi a quest’ultimo episodio di cronaca, “ò Nasone” imputa al clan – un tempo gestito da “Lovegino” – non solo l’omicidio della Durante ma anche questa stesa.
Secondo l’ex boss della Sanità, il simbolismo dei Giuliano ancora imperversa nel quartiere Forcella ed è rappresentato dal murales di San Gennaro ritenuto somigliante a Nunzio Giuliano. Quest’ultimo è stato l’unico dei fratelli ad essersi dissociato dal clan ed è rimasto vittima di un agguato avvenuto nel 2005 in via Tasso.
“SIMBOLO DEL DOMINIO CAMORRISTICO – Il clan Giuliano uccise Annalisa Durante…Un’altra stesa a forcella, un’altra donna ferita…A forcella c’è quel murales che rappresenta ancora il dominio del clan Giuliano, addirittura santificato…La camorra vive di simboli… si nutre nel degrado…nella miseria…tra la monnezza di una città in agonia…Quel Murales rappresenta tutto questo e finchè non verrà cancellato, Forcella non potrà mai ricominciare a sperare…“, queste le parole di Misso.
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