I funerali si sono svolti a via Santa Lucia, il suo quartiere di nascita. Per l'occasione il vecchio borgo di pescatori era tutto bloccato
Primo figlio di Francesco Mazzarella e Nunzia Zaza (sorella di Michele “ò Pazzo“), Ciro, detto “o Scellone” è stato il fratello di Gennaro, detto “o Schizzo” e Vincenzo, detto “o Pazzo“. I fratelli Mazzarella hanno costruito un vero e proprio impero criminale e finanziario a Napoli dominando su più zone: da Santa Lucia al Mercato, da Forcella alle Case nuove fino a San Giovanni a Teduccio.
Ciro Mazzarella, alias “ò Scellone” per via delle sue scapole sporgenti, era il primogenito e nipote più grande di Michele Zaza, uno dei boss storici della camorra che si è contrapposto a Raffaele Cutolo e alla sua NCO (Nuova camorra organizzata) stringendo alleanze con la Nuova Famiglia e la mafia.
Le fortune dei Zaza prima e dei Mazzarella dopo sono nate con il contrabbando di sigarette. Attività che “ò Scellone” ha trasformato in una vera e propria macchina industriale arricchendo la sua famiglia e l’intero quartiere di Santa Lucia.
Il mestiere di contrabbandiere Ciro Mazzarella l’ha iniziato a partire dal dopo guerra. Diversi i suoi problemi con la legge anche se “ò Scellone” non ha mai amato definirsi un camorrista cercando spesso di staccarsi dall’immagine di suo zio Michele (con cui ha avuto dei contrasti) e da quella dei fratelli diventati, nel frattempo, dei boss della criminalità organizzata.
Deceduto a 78 anni tra la notte di sabato e domenica nella sua casa di Posillipo, dopo aver sofferto a causa di una malattia, Ciro Mazzarella ha ricevuto il rito funebre nella sua Santa Lucia proprio nella chiesa che da il nome alla strada dove è nata la sua storia.
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Il vecchio borgo di pescatori si è letteralmente fermato per partecipare ai funerali di quello che è stato un volto importante e conosciuto per gli abitanti della zona.
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