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Caos via Marina, il comune chiama la Romeo Gestioni: “Impossibile intervenire, tempi stretti e progetto scadente”

L'amministrazione si è rivolta alla società che fa capo all'imprenditore Alfredo Romeo per risolvere la situazione ma la risposta è stata negativa

Incredibile, rivolgersi ad uno dei propri “peggior nemici” contro i quali si è persa già una causa e nonostante siano state pronunciate nei suoi confronti parole forti che hanno scatenato inutili e furiose polemiche. Rivolgersi a lui per tentare di risolvere una delle piaghe che da anni affligge la città di Napoli e che rappresenta uno dei più grandi fallimenti amministrativo e politici di questa città. Stiamo parlando di via Marina e i protagonisti di questa vergognosa vicenda sono il comune di Napoli e la Romeo Gestioni.

Sembra una barzelletta ma così non è. L’amministrazione guidata dal sindaco Luigi De Magistris ha chiesto alla società dell’imprenditore Alfredo Romeo di assumere la gestione dei lavori per il cantiere di via Marina in qualità di azienda arrivata seconda al bando di gara del 2015. Ma dagli uffici della Romeo Gestioni la risposta non solo è stata secca e categorica ma anche imbarazzante per palazzo San Giacomo: “Tempi troppo stretti e progetto di restyling di basso profilo. Siamo indisponibili“.

Il problema è molto grave, i lavori sono fermi e i cantieri inattivi di conseguenza via Marina è vittima di caos e traffico oltre ad essere in pessime condizioni strutturali (inoltre, già sono in via di degrado le parti appena costruite, soprattutto quelle in cui sono state piantate le palme). Un’ennesima umiliazione per i napoletani, quelli onesti e che pagano le tasse per non avere in cambio neanche una briciola di servizi. Il comune lo scorso 6 giugno ha rescisso il contratto con il Consorzio Asse Costiero al quale erano stati affidati i lavori e la gestione dei cantieri. Il motivo? “Gravi inadempienze e irregolarità“.

Ad oggi, dopo 3 anni, secondo lo studio ultimato dai tecnici di palazzo San Giacomo i lavori sono fermi al 65% e vanno completati entro marzo 2019 o si rischia di dover restituire i fondi europei già spesi, pari a circa 12 milioni. A disposizione ci sono ancora quasi 6 milioni, con i quali completare in 8 mesi tutto il tratto da Sant’Erasmo a via Reggia di Portici, finire i binari del tram e dare l’ultima mano di asfalto. Una missione quasi impossibile. Ed ecco che il Municipio ha deciso di fare una telefonata alla Romeo Gestioni, società che in passato ha gestito per l’amministrazione comunale il patrimonio immobiliare e che il sindaco De Magistris si è vantato di aver cacciato dagli affari riguardanti la città perché sospettata di corruzione e malaffare (dimenticando sempre di aver perso una causa contro di essa e che non vi è ancora nessuna sentenza di colpevolezza nei confronti dell’azienda).

La Romeo Gestioni, aveva presentato nel 2015 un mega-progetto di restyling firmato tra gli altri dall’archistar Alvaro Siza, bocciato dal Comune, che invece optò per la proposta dell’Ati Cesved-Ianniello e altri che vinsero il bando con un’offerta di 15,4 milioni e 169 giorni, contro i 19 milioni e 285 giorni di Romeo. “Quella tempistica era tecnicamente impossibile“, ha dichiarato l’avvocato Stefano Cianci, responsabile degli uffici legali del Gruppo Romeo.

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Che ha affermato: “La Romeo Gestioni è un’azienda leader a livello europeo. Se partecipa a una gara, lo fa per essere competitiva, portare a termine il progetto e garantire il migliore risultato possibile. Per via Marina, Romeo aveva offerto un prezzo equo per un’esecuzione di alta qualità. Ma era stato detto da subito che i tempi minimi per fare un lavoro come si deve erano abissalmente diversi da quelli presentati da Cesved. Perché non è stato valutato a dovere il progetto di Romeo che vedeva coinvolti architetti di fama internazionale come Alvaro Siza e Josef Acebillo? Perché a suo tempo il Comune ha rifiutato un investimento a fondo perduto della Romeo di circa 6 milioni per completare l’arredo urbano di quella parte di via Marina – dove insiste l’Hotel Romeo, è vero, ma era pur sempre un dono alla città – che dal varco dell’Immacolatella arriva a piazza Municipio? Il Comune si rivolge ora all’azienda, ratificandone ufficialmente tutte le referenze e i requisiti industriali. Ma non si può essere interlocutori buoni o cattivi di una amministrazione, a seconda di quali siano le sue urgenze o scelte politiche. Perché Romeo Gestioni oggi dovrebbe togliere le castagne dal fuoco al Comune che nei confronti della società ha fatto scelte pregiudiziali e demagogiche? La Romeo realizzava circa 40 milioni di euro di incassi dai canoni dagli immobili, ma si è preferito internalizzarla con Napoli Servizi, con i risultati che tutti vedono. La Romeo ha dismesso per l’ente circa 3mila alloggi, rogitando oltre 108 milioni che, appostati in bilancio, a suo tempo hanno probabilmente salvato dal dissesto l’amministrazione de Magistris“.

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La palla adesso passa al terzo arrivato, il Consorzio Infratech. “Se saremo chiamati dal Comune valuteremo in base allo stato di consistenza e alla situazione dei lavori fatti ad oggi, senza trascurare i tempi di esecuzione delle opere“, hanno dichiarato, come riportato da Il Mattino, vertici di Infratech . Inoltre ha affermato spiega Massimo Sannino (Filca Cisl) che “il comune ci ha assicurato che tra penali e altre risorse saranno coperti stipendi arretrati e contributi dei lavoratori, attualmente stimati in circa 300mila euro. Auspichiamo che l’azienda vincitrice possa recuperare parte degli operai fuoriusciti“. Infine, è arrivata la denuncia del consigliere della II Municipalità Giuseppe Aiello: “In via Luigi Serio, riqualificata a seguito dei lavori di via Vespucci, le nuove caditoie sono ostruite. I tecnici comunali hanno riscontrato che non sono innestate nei condotti fognari“.