I rapporti con imprenditori chiacchierati e considerati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli vicini a clan della città costano il deferimento al tribunale Federale Nazionale per Pepe Reina, Paolo Cannavaro e Salvatore Aronica. E’ quanto fa sapere in una nota il procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro e il suo vice. I tre ora andranno a processo sportivo dopo l’inchiesta della procura Antimafia di Napoli i cui atti sono stati acquisiti da quella sportiva.
Deferimenti anche per tre dipendenti della società di De Laurentiis (Paolo De Matteis, Alessandro Formisano e Luigi Cassano) e per Napoli, Sassuolo e Palermo che dovranno rispondere di responsabilità oggettiva.
Esaminati gli atti dell’indagine compiuta dalla DDA di Napoli sui fratelli Francesco, Giuseppe e Gabriele Esposito, finiti in carcere lo scorso 9 maggio nell’ambito dell’operazione BlackBet perché gravemente indiziati di intestazione fittizia di beni con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare le attività del clan camorristico dei Contini, la procura federale vuole ora vederci chiaro sui rapporti tra gli imprenditori e il portiere spagnolo e i due ex difensori azzurri.
CANNAVARO E I BIGLIETTI AL SICARIO – In primis Paolo Cannavaro, calciatore tesserato sino al gennaio 2014 con il Napoli e dal febbraio 2015 con il Sassuolo (dal gennaio 2018 è volato in Cina nello staff tecnico del Guangzhou Evergrande (squadra allenata dal fratello Fabio). L’ex capitano azzurro è stato deferito per avere intrattenuto sin dall’anno 2009 e continuato ad intrattenere, a tutt’oggi, inopportune ed assidue frequentazioni con i tre fratelli Esposito (di cui Gabriele, il più piccolo, ha riportato una condanna in primo grado a 7 anni per associazione mafiosa), titolari di fatto dell’agenzia di scommesse Eurobet presenta a Napoli in piazza Mercato.
Cannavaro dovrà chiarire diversi aspetti: dall‘orologio di lusso (uno Zenit El Primero Master Chrom dal valore di 400mila euro) e di dubbia provenienza, in possesso del suocero Luigi Martino, che avrebbe tentato di vendere, senza successo, nello spogliatoio del Napoli, ai tentativi per ottenere due accrediti in favore di “soggetti notoriamente affiliati e/o attigui al clan camorristico Lo Russo”. Nello specifico si tratta di Luciano Pompeo, sicario del clan dei “Capitoni” di Miano, e di una parente del clan Contini.
Cannavaro – secondo le indagini della procura di Napoli – avrebbe fornito al Napoli nominativi con dati anagrafici errati per sviare il legittimo, prescritto, preventivo controllo circa la sussistenza di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e Amministrativa. Inoltre è stato deferito “per essersi prestato con Gabriele Esposito a fornire la propria carta di credito per porre in essere truffe“.
Per questa vicenda dei biglietti gratis, sono stati coinvolti (“per associazione finalizzata alla commissione di illeciti”) anche Paolo De Matteis (team manager del Napoli), Luigi Cassano (responsabile biglietteria ed ufficio gare del Napoli all’epoca dei fatti) e Alessandro Formisano (capo operazioni e direttore commerciale, responsabile in capo della biglietteria del Napoli).
REINA – Il portiere spagnolo, che dal 1 luglio diventerà un giocatore del Milan, è stato deferito per la violazione delle norme del codice di giustizia sportiva relative ai “doveri ed obblighi generali”, “applicabilità e conoscenza delle regole”, “responsabilità delle persone fisiche”. Reina “ha intrattenuto e continuato ad intrattenere tutt’ora inopportunamente rapporti di frequentazione ed amicizia” con i fratelli Esposito “concretizzatisi in vacanze, scambio di cortesie (disponibilità d’uso di auto di grossa cilindrata di proprietà di Gabriele Esposito e agevolazioni all’accesso in zona riservata dello stadio San Paolo in occasione delle gare ufficiali)”. Lo stesso estremo difensore del Napoli ha celebrato la festa di addio ai colori azzurri al Club Partenopeo, locale gestito da un prestanome degli Esposito e sequestrato dalla DIA di Napoli (al momento è gestito da un commissario).
FORMISANO E IL BRAND ABUSIVO – Oltre alla vicenda dei biglietti omaggio in favori di due affiliati a clan di camorra, il capo marketing del Napoli è stato deferito “per aver intrattenuto solo con Giuseppe Esposito rapporti “commerciali”, contratti di sponsorizzazione e contratti di licenza di uso del brand Calcio Napoli, impegnandosi a fornire la relativa documentazione contrattuale, impegno mai onorato”.
SASA’ ARONICA – Attualmente tesserato per la FIGC quale allenatore, in passato al Napoli per cinque anni (dal 2008 al 2013) e poi al Palermo (2013-2015), Aronica è stato deferito “per aver intrattenuto rapporti di amicizia sin dall’anno 2009 con i fratelli Esposito, in particolare Giuseppe e Francesco, proprietari di fatto dell’agenzia di scommessa Eurobet, sita in Napoli alla piazza Mercato”.
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