Una turista inglese di circa 50 anni è stata violentata da un gruppo di giovani che, dopo averla puntata, hanno utilizzato la droga dello stupro per completare quella che era diventata per loro quasi una missione. La polizia ha arrestato cinque persone con l’accusa di violenza sessuale (la sesta identificata è indagata a piede libero) con l’aggravante dell’utilizzo di sostanze stupefacenti dopo le analisi e le indagini che hanno confermato la colpevolezza dei ragazzi tra i venti e i trent’anni, tutti dipendenti di un noto hotel di Meta. Una vicenda che ha scosso gli animi, in queste ore sono emerse le intercettazioni del branco, le fotografie dei ragazzi coinvolti, apparentemente tutti con una vita normale e un volto pulito. Quelle frasi sconvolgenti nel gruppo WhatsApp denominato “Cattive abitudini“, sono state pubblicate solo oggi, cose sgradevoli, vergognose, video e foto con la donna, una mamma che aveva scelto di trascorrere una vacanza con sua figlia di 25 anni.
ORRORE A META DI SORRENTO: BRANCO DI DIPENDENTI STUPRA DONNA IN NOTO HOTEL
Niente faceva presagire il peggio, l’orrore che si è consumato e che oggi invade la cronaca. I fatti risalgono ad ottobre 2016, i cinque soggetti identificati, su un gruppo di circa dieci persone, ha portato alla luce un vero caso che, come prevedibile, ha coinvolto la struttura presso cui gli stessi lavoravano. La direzione dell’Hotel ha preso le distanze dall’accaduto ma ovviamente sul web è scattata la gogna mediatica nei confronti della struttura e la relativa selezione del personale. Molte persone hanno utilizzato i social per scagliarsi contro questo branco, contro la subdola violenza e verso l’hotel stesso e il suo personale.
La nota diramata dalla direzione ha fatto sapere: “Piena vicinanza e profonda solidarietà nei confronti della vittima. A tal fine – si legge nel comunicato – è ferma la determinazione della società, laddove la Procura decidesse di esercitare l’azione penale, di costituirsi parte civile nei confronti degli ex dipendenti al fine di accertare quanto accaduto e tutelare l’immagine e il buon nome di una struttura e di un’organizzazione aziendale che vanta oltre 500 dipendenti e circa trent’anni di lavoro sempre svolto con ampio apprezzamento da parte della clientela e successi sia in ambito nazionale che internazionale”.
I commenti alla pagina Facebook dell’Hotel sono piuttosto pesanti “Viene assunta la feccia e la vergogna dell’umanità, individui pericolosi, delinquenti stupratori in strutture importanti, dopo aver snobbato gente volenterosa, onesta e per bene e lasciata disoccupata”, altri sono stati diretti ai profili social dei soggetti in questione, “che schifo di uomo, in galera tutta la vita”. Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D’Antonio, sono tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. Il branco è stato inchiodato dal loro Dna sul corpo della donna, la turista aveva nel corpo tracce di Z-drugs e Benzodiazepine, le droghe dello stupro. Continua la caccia agli altri componenti non ancora identificati.