Il giovane si trova intubato, è in terapia intensiva. Accusava da giorni dei malori alla testa fino all'aggravarsi delle sue condizioni
Sarebbe stata una grave infezione celebrale ad aver causato il ricovero urgente di Antonio Michele Elia, 20enne figlio del boss Renato, capo dell’omonimo clan egemone al Pallonetto di Santa Lucia nel centro di Napoli.
Secondo le indiscrezioni giunte dall’ospedale Cto di Napoli, dove il giovane Elia è stato trasportato in gravi condizioni questa mattina dal carcere di Poggioreale, sono stati trovati all’interno della calotta cranica, delle orecchie e delle feci diversi strati di pus.
I familiari presenti al nosocomio hanno raccontato all’attivista Pietro Ioia che il ragazzo aveva accusato da tempo dei forti dolori alla testa. In carcere sarebbe stato curato soltanto con l’ausilio di anti dolorifici, finché ieri Elia non è improvvisamente svenuto cadendo al suolo e perdendo conoscenza.
“Questo ragazzo detenuto nel carcere di Poggioreale, è vittima della malasanita che da anni esiste nelle nostre carceri, il mostro di cemento è sinonimo di malavita, malasanità, e morte“, queste le parole di Pietro Ioia pubblicate sul suo profilo Facebook.