I carabinieri hanno arrestato per l'omicidio del 18enne, Karol Lapenta, coetaneo della vittima e apprendista macellaio
Il ragazzo fermato e ritenuto responsabile della morte di Antonio Pascuzzo dopo ore di interrogatorio ha confessato l’omicidio. “L’ho ucciso per la marijuana“. Queste le parole dette ai Carabinieri.
Così i militari hanno arrestato il 18enne Karol Lapenta anche lui 18enne come Antonio e residente a Buonabitacolo cittadina cilentana in provincia di Salerno sita nel Vallo si Diano.
Lapenta era stato fermato come primo sospettato per la morte di Pascuzzo. Quest’ultimo era scomparso da una settimana, gli ultimi messaggi pubblicati sui suoi canali social hanno fatto presagire un atto di suicidio.
Invece l’attività degli inquirenti ha consentito di risalire al vero movente del delitto che corrisponde allo spaccio di droga. Adesso Lapenta dovrà rispondere delle gravi accuse di omicidio volontario con occultamento di cadavere, pluriaggravato dai futili motivi e crudeltà e della rapina aggravata.
Infatti, il 18enne dopo aver ucciso con 6 coltellate al petto Pascuzzo, ha provato a nasconderne il cadavere trascinandolo per circa 50 metri. Successivamente ha gettato la salma da un dislivello di circa 5 metri, sul greto del corso d’acqua dove è stato rinvenuto. Trovata anche l’arma del delitto.