Ha utilizzato volutamente un doppio titolo, Francesco Cicchella, attore, comico, imitatore, musicista e chi più ne ha più ne metta, per esprimere la sua personale ed innovativa idea di spettacolo teatrale e cioè quella di una fusion tra varietà classico all’italiana e il più contemporaneo degli show quotidiani americani.
“Lo scopo – ci spiega Francesco – era quello di raccontare me stesso con ironia, attraverso le voci delle più importanti parodie di artisti già portate in scena durante i primi dieci anni della mia carriera televisiva sul palcoscenico di Made in Sud, affiancate da altre voci nuove tra cui quella di Tony Servillo”. Insomma tanti racconti che diventano un pretesto per giocare con il pubblico attraverso la voce del giovane artista di casa nostra che fonde in questo modo esperienza e novità. Al suo fianco ancora una volta Vincenzo De Honestis, “la mia spalla” come racconta lo stesso Cicchella, nonché Riccardo Cassini, “uno degli autori più quotati in questo momento soprattutto nel mondo della pubblicità” continua lo show man riconoscendo altresì un merito tutto particolare a Roberto Crea – di cui sono le scenografie – e Gennaro Scarpato, giovane autore e scrittore emergente. Con quest’ultimo, in particolare, Francesco ammette di avere tanto in comune soprattutto da un punto di vista artistico e lo stesso Scarpato è apparso entusiasta di questa collaborazione artistica al punto da affermare “Quando collaboro con Francesco mi sento un po’ come Walt Disney perché la mia fantasia non conosce limiti. Tutto diventa possibile insieme a lui. Anche accettare sfide impossibili. In pratica Francesco riesce a realizzare qualsiasi imitazione”.
Insomma uno spettacolo scritto ad otto mani, dove la musica si pone al servizio della risata. Una bella fusion di performances artistiche dirette per l’occasione da un regista d’eccezione del calibro di Gigi Proietti intervenuto durante la conferenza stampa attraverso un piccolo video messaggio, dove ha manifestato tutto il suo apprezzamento per il giovane talentuoso di casa nostra.
E a proposito di giovani talenti, “Tutti gli artisti – ha sottolineato Cicchella – hanno meno di trenta anni. E per me anche questo vuol dire essere innovatori” e subito il riferimento va agli altri due compagni di palcoscenico Giovanni Quaranta e Ciro Salatino che nello show interpretano il ruolo di due giovani attrezzisti di scena frustrati che vorrebbero diventare artisti famosi ed approfittano dei “tempi morti o meglio dei vuoti di scena” per mettersi in mostra.
Durante la conferenza stampa Francesco si è anche divertito a ricordare quali sono state le sue prime imitazioni come quelle di Carlo Verdone, Massimo Troisi, Corrado, Giulio Andreotti, Paolo Villaggio, Antonio Lubrano e tanti altri concludendo con un suo personale saluto al grande presentatore ed imitatore Fabrizio Frizzi di cui ha ricordato le straordinarie doti umane ed artistiche e che come lui aveva avuto un trascorso artistico teatrale proprio al Teatro Diana di Napoli.