I dischetti spiaggiati sulle coste della Campania e del Lazio provengono da un impainto di depurazione in prossimità della foce dle fiume Sele, in provincia di Salerno. L’allarme è stato lanciato lo scorso sabato in quanto gli strani oggetti erano stati rinvenuti nel nostro Golfo, a Capri e Ischia a Castelvolturno, dalla Costiera sorrentina e dal golfo di Gaeta. Anche sul litorale romano, da Anzio a Tarquinia, fino addirittura alla Toscana.
La denuncia è stata fatta dai responsabili di Clean Sea Life, un progetto co-finanziato dall’Unione Europea e nato con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui rifiuti presenti in mare e sulle spiagge. Oggi il mistero è stato finalmente svelato grazie all’attività di indagine delle strutture centrali e periferiche del Corpo delle Capitanerie di porto. E’ stato accertato nelle vicinanze di un impianto di depurazione collocato in prossimità della foce del Sele se sugli argini del fiume, una forte concentrazione dei filtri.
Il personale della Guardia Costiera, aseguito delle verifiche sul depuratore sospetto, ha accertato la causa ovvero il cedimento strutturale di una vasca dell’impianto che ha provocato lo sversamento deli schiscetti nel fiume Sele confluito poi nel mar Tirreno. Sulla pagina Facebook di Clean Sea Life si può leggere la nota:
“Da un paio di giorni l’analisi di tutte le vostre segnalazioni davano proprio come primo punto la spiaggia di Paestum; e anche gli oceanografi concordavano. Per ovvie ragioni, però, non abbiamo divulgato la notizia. GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO SEGNALATO LA PRESENZA DEI DISCHETTI: è grazie alla pressione generata da tutti noi che è emerso il problema!”.