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Baby killer uccidono vigilante, la mamma: “Mio figlio è un assassino, non mi vedrà mai più”

Volevano rubare la pistola del vigilante per ricavarne 5-600 euro, per questo i tre minorenni hanno aggredito Francesco Della Corte nella notte tra il 3 e il 4 marzo. Con i piedi di un tavolo di legno i tre baby killer hanno compito ripetutamente il 51enne provocandogli una ferita alla testa che, dopo l’intervento e il coma farmacologico, si è poi rivelata fatale per l’uomo deceduto nella notte del 15 marzo. Sabato 17 marzo la svolta nelle indagini con tre fermi eseguiti dal commissariato di Scampia guidato da Bruno Mandato.

L’accusa per i tre ragazzi, tutti minorenni tra i 16 e i 17 anni, è di tentata rapina e omicidio doloso. Gli investigatori sono risaliti ai responsabili dell’aggressione grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, a una serie di intercettazioni e agli interrogatori di persone sospettate di aver avuto un ruolo nella vicenda. Durante gli interrogatori hanno confessato e hanno raccontato il motivo dell’aggressione. Tutti e tre i ragazzini erano incensurati, non frequentavano nessun istituto scolastico, non lavoravano né avevano particolari ambizioni. Dormivano di giorno, scendevano di notte e per noia probabilmente hanno deciso di aggredire Della Corte, che adesso però è morto lasciando una moglie e due figli adolescenti.

Repubblica ha cercato le famiglie dei tre ragazzini, residenti nella zona popolare del quartiere Piscinola, periferia Nord di Napoli. La madre di K., 17 anni,  sopravvive “facendo pulizie ovunque, dagli uffici ai ristoranti”, ha dichiarato: “Ho detto a mio figlio che ora non mi vedrà più. Non ha voluto studiare, lo stavo mandando in Germania a lavorare. Era l’unico modo per salvarsi“. Ha i genitori separati il ragazzino, il padre fa il parcheggiatore abusivo, ha quattro fratelli, due sono in Germania e lavorano come operai.