Quintali di hashish importati dal Marocco e dirette nelle piazze di spaccio a nord di Napoli e in altre regioni italiane. Un giro d’affari da 100mila euro a settimana gestito dal clan Orlando, egemone a Marano grazie anche all’appoggio dei Polverino e dei Nuvoletta, colpito all’alba del 12 marzo dall’operazione dei carabinieri effettuata tra Napoli e provincia, Terni, Montesilvano (Pescara), Aversa (Caserta) e Frosinone.
I militari del Comando Provinciale di Napoli, collaborati da quelli competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 31 indagati (20 in carcere e 11 ai domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’articolo 7, quello relativo all’intimidazione mafiosa.
L’indagine è stata avviata nell’ottobre 2015 mediante attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento e ha permesso di individuare un’articolata associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e marijuana; documentare i molteplici canali di distribuzione del narcotico sul territorio nazionale, principalmente in Campania e Lazio; arrestare, nel corso delle investigazioni, quattro persone sequestrando complessivamente 80 chili circa di hashish e un chilo circa di marijuana.
Documentata l’esistenza e l’operatività di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base a Marano di Napoli, che aveva come propri capi e promotori Massimiliano D’Onofrio e Francesco Sepe. I due agevolavano l’organizzazione camorristica degli Orlando, clan integrato da elementi delle due storiche cosche, i Nuvoletta e i Polverino, del quale Angelo Di Mario, Alessandro De Luca e Alfonso Mercurio ne erano l’espressione.
D’Onofrio e Sepe – secondo quanto è emerso dalla indagini – rappresentavano il punto di congiunzione tra i fornitori di narcotici inseriti in più vasti contesti criminali (contesti ai quali gli stessi ambivano in prima persona, attraverso la partecipazione diretta alle attività di importazione della droga, attuata mediante il collaudato sistema delle “puntate”) e gli spacciatori al dettaglio, loro stabili acquirenti, presenti in Campania e Lazio (i vari Ivan Piccirillo, Ciro Conte, Luca De Luca, Giuseppe Granata, Davide Iannone, Antonio De Miccoli e Davide Verdicchio). La citata organizzazione, era composta da una serie svariata di soggetti che rivestivano talvolta compiti e ruoli ben distinti.
Le investigazioni tecniche hanno evidenziato come Alfonso Mercurio fosse una pedina fondamentale nel traffico di hashish internazionale, curandone l’importazione dal Marocco a Napoli, attraverso Spagna, per conto dei clan camorristici maranesi Polverino e Nuvoletta prima e Orlando poi. È emersa, inoltre, la figura di Antonio Dell’Aquila, soprannominato “Presidente”, coinvolto in numerosi episodi di spaccio, il cui ruolo poliedrico spazia dalla cessione diretta a quella di corriere della droga per conto del sodalizio. Veri e propri intermediari nella vendita dello stupefacente tra i citati vertici del gruppo ed i singoli acquirenti di tutta la provincia di Napoli (attraverso un collaudato sistema di commercializzazione trasversale rispetto alle organizzazioni camorristiche presenti sul territori) si sono rivelati essere Umberto Liccardi, Giuseppe Coppeto, Vincenzo Longobardi, Nicola Langella, pronti ad offrire i loro “servigi” in cambio di compensi.
Vi erano, infine, i custodi dei luoghi di riferimento dell’organizzazione, come Rosario Setaro e Dolores Sacco. Quest’ultima, in particolare, (già arrestata nel corso dell’attività investigativa poiché trovata in possesso, tra l’altro, di circa 50 chili di hashish nascosti all’interno di un’autovettura parcheggiata nel box di sua proprietà) , forniva supporto logistico nella gestione illecita della commercializzazione dello stupefacente, custodendo presso la propria abitazione le somme di denaro incassate da Massimiliano D’Onofrio a seguito delle vendite dell’hashish, le agende contabili (i libro mastro) dove venivano annotate le cifre di denaro, i nominativi degli acquirenti e la sostanza stupefacente destinata alla successiva rivendita, ovvero la rendicontazione dei traffici di droga posti in essere dai due organizzatori D’Onofrio e Sepe. Le indagini hanno permesso di accertare che il giro di affari connesso alla commercializzazione della sostanza stupefacente da parte del sodalizio criminale si aggirava sui 100mila euro a settimana.
ORDINANZA IN CARCERE
CONTE Ciro, nato a Napoli il 24.3.1963;
COPPETO Giuseppe, nato a Marano di Napoli il 8.8.1963;
DE LUCA Alessandro, nato a Napoli il 15.10.1987
DE LUCA Luca, nato a Napoli il 29.10.1973;
DELL’AQUILA Antonio, nato a Napoli il 15.06.1954;
DE MICCOLI Antonio, nato a Napoli il 26.8.1972;
DI MARO Angelo, nato a Mugnano di Napoli il 21.12.1978;
D’ONOFRIO Massimiliano, nato a Bari il 1.3.1973;
GRANATA Giuseppe, nato a Napoli il 12.12.1978;
IANNONE Davide, nato a Napoli il 10.4.1984;
LANGELLA Nicola, nato a Villaricca (NA) il 14.1.1965;
LICCARDI Umberto, nato a Napoli il 8.1.1967;
LONGOBARDI Vincenzo, nato a Napoli il 20.5.1973;
MERCURIO Alfonso, nato a Mugnano di Napoli il 24.2.1980;
PICCIRILLO Ivan, nato a Napoli il 28.11.1972;
SEPE Francesco, nato a Napoli il 24.3.1967;
SETARO Rosario, nato a Napoli il 25.9.1963;
SACCO Dolores, nata a Napoli il 13.4.1979;
VERDICCHIO Davide, nato a Frosinone il 6.7.1998.
ARRESTI DOMICILIARI
CASTELLI Alessandro, nato a Napoli il 22.7.1975;
DE CARMINE Giuseppe, nato a Marano di Napoli il 1.8.1970;
DE GREGORIO Carlo, nato a Napoli il 28.11.1960;
DELL’AQUILA Rita, nata a Napoli il 16.11.1980;
IACOLARE Rosa, nata a Napoli il 2.1.1951;
LA MURA Cosimo, nato a Pompei (NA) il 23.6.1964;
PASSANTE Ciro, nato a Mugnano di Napoli il 14.2.1972;
PASSARO Luigi, nato a Marano di Napoli il 29.6.1964;
PELLECCHIA Angelo Giuseppe, nato a Mugnano di Napoli il 4.9.1983;
RUSSO Salvatore, nato a Marano di Napoli il 27.6.1975.