Oltre alla 14enne ci sarebbero quindi anche due vittime
Svolta nelle indagini sulla 14enne di Casapesenna (Caserta) vittima di maltrattamenti e abusi sessuali spacciati per esorcismo. Il caso, sollevato da un servizio delle Iene in seguito alla denuncia della sorella maggiore, ha visto nelle scorse ore sviluppi investigativi nei confronti del sacerdote 42enne, già sospeso per un anno dalla diocesi di Aversa, dei genitori della ragazzina e di un poliziotto, legato a don Michele Barone.
La polizia ha eseguito le misure dopo l’indagine dei magistrati Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, coordinati dall’aggiunto Alessandro Milita, della procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), diretta da Maria Antonietta Troncone. Il sacerdote è finito in carcere mentre per i genitori e per l’agente di polizia sono stati disposti gli arresti domiciliari. I quattro dovranno rispondere, a vario titolo, di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni di tre ragazze. Oltre alla 14enne ci sarebbero quindi anche altre due vittime.
Secondo l’accusa, il sacerdote avrebbe messo in atto “medievali e brutali riti esorcisti”.
Nel servizio, andato in onda nelle scorse settimana su Italia 1 durante la trasmissione Le Iene, è raccontata la storia della piccola Giada (nome di fantasia), che sarebbe vittima di esorcismi da parte di un prete, don Michele Barone. Il tutto sarebbe iniziato dopo l’annuncio dell’omosessualità della sorella maggiore ai genitori, a cui sono seguiti episodi di violenza fisica e verbale. La piccola Giada ha una grave reazione psicosomatica: “Tutto d’un tratto non riusciva più a muovere le gambe” ha spiegato la sorella. I medici, interpellati dai genitori, consigliano una psicoterapia accompagnata da farmaci leggeri.
I genitori di Giada invece, dopo un primo momento in cui si dedicano alle cure, iniziano a seguire i consigli del sacerdote. La sorella della piccola inizia a registrare video in cui la bambina viene maltrattata, legata e portata in pellegrinaggio, fatta digiunare. Così decide di rivolgersi prima alla polizia, presentando un esposto contro Don Michele per allontanarlo dalla sua famiglia. Qui però incontra un ispettore, seguace del sacerdote, che avrebbe risposto alla giovane di stare “tranquilla perché Giada è in mani sicure”.
Poco convinta dell’opera di persuasione dell’agente, la sorella di Giada si sarebbe rivolta al vescovo e successivamente alla trasmissione Mediaset.