La famiglia di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, i tre napoletani scomparsi in Messico lo scorso 31 dicembre, attende ancora di sapere qualcosa da parte delle autorità messicane.
Il primo a scomparire è stato Raffaele, il padre, figlio e nipote erano sulle sue tracce quando la polizia li avrebbe intimato di seguirli. E’ questo il contenuto dell’ultimo messaggio audio inviato da Antonio a suo fratello Daniele, da quel momento non hanno più avuto loro notizie. La famiglia crede che la polizia locale li abbia catturati e vorrebbe conoscere la verità. E mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo al momento senza alcuna ipotesi di reato, questa mattina durante la striscia quotidiana del programma Chi l’ha Visto? ha parlato Víctor Díaz Contreras, il sindaco di Tecalitlàn, la città in Messico da dove sarebbero scomparsi i tre napoletani.
Ha spiegato che, a quanto sa lui, i tre napoletani erano in un altro municipio quando sono scomparsi e che non vuole dire di quale si tratta per non fare cattiva pubblicità. Ha anche detto di aver parlato con la polizia locale che ha negato di aver fermato queste persone e di avere fascicoli su di loro. Si è anche rammaricato che la città che amministra oggi è conosciuta solo per le sparizioni.
Il nipote, Gino Bergamé e l’altro figlio di Raffaele, Daniele, hanno ribadito che vogliono solo riportare a casa i loro cari:
“Chiediamo alla municipalità messicana con il cuore in mano di aiutarci a trovare i nostri cari, non vogliamo accusare nessuno“.