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Michele Zagaria, l’ex boss dei Casalesi “a rischio suicidio”: le conseguenze del 41bis

Telecamere persino nei bagni all'interno del carcere di massima sicurezza dove è detenuto. Per i suoi legali "Capa storta" è in stato depressivo

Prima il tentativo e la minaccia di suicidio durante l’udienza. Poi la dichiarazione di “essere al verde” e pretendere un avvocato d’ufficio, infine la denuncia di uno stato di salute precario, soprattutto mentale.

Si arricchisce di nuovi capitoli la storia detentiva di Michele Zagaria attualmente in carcere e sottoposto al regime di massima sicurezza del 41 bis. Addirittura per sorvegliare al meglio Zagaria, sono state installate delle telecamere anche nei bagni dell’istituto penitenziario.

L’ex potente boss dei Casalesi ha dichiarato di sostenere una situazione disumana quasi di tortura. Il totale isolamento starebbe causando gravi danni psichici.

I supi avvocato hanno affermato che “Capastorta” si troverebbe in uno stadio di profonda depressione. Ha dichiarato l’avvocato Barbara Lettieri: “Non è insofferenza a un sistema che non riesce a controllare, bensì una protesta contro una restrizione che lo vessa impedendogli anche l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti come studio, salute, cura, socialità e lavoro. A causa dell’aggravarsi della situazione, ho intrapreso una fitta interlocuzione con il provveditore, il garante comunale regionale e nazionale. Ho interessato il magistrato di sorveglianza ed attendo di essere ricevuta dalla direzione del carcere“.

Michele Zagaria, il boss dei Casalesi è al verde: chiesto un avvocato d'ufficio
Michele Zagaria durante l’udienza