Un giro di usura da 20mila euro al mese e lo spaccio di droga a domicilio. Queste le attività principali del gruppo dei Farelli, sgominato all’alba del 30 gennaio dai carabinieri di Napoli. Ben 19 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai militari ed emesse dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di un gruppo criminale (e non clan perché non è riconosciuta l’associazione a delinquere di stampo mafioso, 416-bis) ritenuto dagli investigatori vicino alle cosche degli Elia e dei Mariano, rispettivamente del Pallonetto di Santa Lucia e dei Quartieri Spagnoli.
ANCHE 8 DONNE – Dei 19 indagati, tra cui figurano 8 donne, 5 sono finiti in carcere, 11 ai domiciliari, uno è stato sottoposto all’obbligo di firma e due dovranno rispettare il divieto di dimora tra Napoli e provincia. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi, esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, usura, favoreggiamento di latitanza e ricettazione.
VALENTINELLI BIS – Un gruppo attivo soprattutto nei Quartieri Spagnoli oltre che nella zona del Pallonetto di Santa Lucia, che vede trai i suoi esponenti di spicco Francesco Valentinelli, 23 anni, già finito in carcere lo scorso 30 novembre perché accusato dell’omicidio di Gennaro Verrano (17 novembre). Lo stesso “Brioche“, questo il soprannome di Valentinelli nei Quartieri, dovrà ora rispondere del tentato omicidio del 39enne Antonio Boccia (arrestato il 21 dicembre dopo una breve latitanza), raggiunto da diversi proiettili agli arti inferiori il 18 novembre 2015 per motivi riconducibili – secondo quanto è emerso dalle indagini – al controllo di una piazza di spaccio nei quartieri Spagnoli.
GLI AFFARI ILLECITI – Attraverso intercettazioni, istallazione di telecamere investigative e pedinamenti, i carabinieri hanno identificato tutti i componenti del gruppo criminale di cui hanno delineato la struttura e individuato le principali fonti di profitto. Si tratta di un vasto giro di “micro usura”, che produceva un volume d’affari di circa 20mila euro al mese, e della gestione di 4 piazze di spaccio aperte 24 ore al giorno per la vendita di cocaina, sia in loco che su ordinazione.
LIBRI CONTABILI E 100MILA EURO – Durante le indagini i militari hanno sequestrato i libri contabili del gruppo e 103mila euro – parte in contante e parte depositati su un libretto – ritenuti provento di usura. I riscontri all’attività di indagine hanno permesso, inoltre, di sequestrare una pistola semiautomatica e decine di cartucce nella disponibilità del gruppo. Arrestate anche 4 persone che detenevano arma e munizioni. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati complessivamente 180 grammi di cocaina, per la cui detenzione sono state arrestate in flagranza di reato 7 persone.
PRESI GLI “AMICI” DI MAGGIO – Le indagini hanno anche permesso di individuare i due favoreggiatori della latitanza di Salvatore Maggio (appartenente al clan Mazzarella), catturato dai Carabinieri il 10 giugno 2016 in un resort di Vico Equense. Particolare questo che conferma come il gruppo Farelli, così come i Masiello e parte dei Mariano, siano vicini al potente clan del centro storico. Nella zona gli affari illeciti sono contesi con i Saltalamacchia e i Ricci dei Quartieri Spagnoli, e i Lepre e gli Esposito del Cavone.