Tra la polemica per il matrimonio dell'Ammaturo e i numeri straordinari comunicati dal Mibact, ecco bilancio e prospettive del direttore Felicori
La bufera si è sprigionata lo scorso sabato, nel giorno dell’Epifania. Il matrimonio in pompa magna di Angela Ammaturo amministratrice delegata del brand Frankie Morello, ha generato una feroce polemica nei confronti del direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori.
In molti hanno contestato la decisione del direttore di fittare il prestigioso sito artistico per ospitare la cerimonia della nota imprenditrice. In realtà Felicori ha fatto una scelta del tutto legittima e prevista dalla legge, considerando che la Reggia è un bene culturale e quindi pubblico. Inoltre ha già dichiarato che il danaro incassato sarà reinvestito per la gestione della preziosa struttura.
In realtà il dibattito ha poi un pò diviso l’opinione pubblica tra chi ha contestato “l’oggettiva scelta di cattivo gusto” e chi, invece, l’ha difesa affermando che “cose del genere avvengono anche in altri siti di interesse artistico di altre parti del mondo“. Poi, come al solito, la questione si è trasferita sui social network dove tra post al veleno e immagini ironiche è continuato il ping pong tra chi ha attaccato e difeso l’operato di Felicori. Infine, e purtroppo anche questo accade spesso, quando sono emerse alcune problematiche relative all’installazione dei fiori per la cerimonia (una foto ha mostrato un operatore costretto a salire sopra una scultura di marmo che rappresenta un leone) o all’arrivo di auto e van che hanno utilizzato spazi della Reggia come parcheggi, è avvenuto il classico scarica barile tra i vari enti e istituzioni.
Ma la cosa davvero singolare è che quasi lo stesso giorno, a 24 ore di distanza al massimo, il Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) ha pubblicato i dati ufficiali sulle presenze e gli incassi dei siti turistici ed artistici del paese. La Campania e Napoli hanno ottenuto un risultato straordinario e la Reggia di Caserta è risultato tra luoghi i più virtuosi. Anzi un’eccellenza, considerato che in due anni i numeri sono quasi raddoppiati. Il merito è sicuramente dell’attuale gestione (figlia anche della riforma del governo Renzi e voluta dal ministro Dario Franceschini, secondo la quale è stato “liberalizzato” il ruolo di Direttore per i musei e le aree archeologiche e artistiche), e a dirigerla c’è proprio lui, il “carnefice” che ha “prestato” il sito alla famiglia Ammaturo: il direttore Felicori.
VocediNapoli.it l’ha intervistato partendo proprio da questo: come mai lo “scandalo” provocato da questa vicenda ha addirittura oscurato gli esiti positivi della sua direzione? Felicori ha le idee molto chiare: “Nel 2017 sono stati emessi 837.848 tagliandi dalla biglietteria, il 23% in più del 2016. Con l’incremento dei visitatori sono aumentati anche gli incassi: nel 2017 gli introiti sono stati pari ad oltre 5 milioni di euro. Quando alla luce di un percorso riformatore dimostri anche di aver avuto ragione è ovvio che ti fai dei nemici. Una sorta di conservatorismo che ostacola il cambiamento“.
Il direttore non ha peli sulla lingua e con toni pacati ha continuato: “La Reggia va vista come un’impresa. Un’attività che deve generare introiti e lavoro. È fondamentale anche la comunicazione che deve avere come obiettivo quello di far percepire all’esterno questa apertura rispetto al passato. Ma come già ho detto ogni rivoluzione è ostacolata da molti oppositori“. Dunque spalle larghe e testa alta, anche perché, “nonostante la polemica mi abbia fatto dispiacere non ha per nulla scalfito le mie intenzioni. L’obiettivo è sempre lo stesso e non è cambiato dal giorno del mio insediamento: raddoppiare di un milione all’anno i visitatori fino all’autunno del 2019, quando scadrà il mio mandato“.
Però c’è ancora molto lavoro da fare: “Dobbiamo migliorare su tanti aspetti. Certe cose non sono mai facili e immediate. È necessario sviluppare la manutenzione dell’intero sito turistico e dare maggiore attenzione alla cura del verde. Non solo, è in cantiere un progetto di restauro del museo e dovranno essere implementati i servizi di accoglienza e vigilanza“.