Primo passo in avanti fatto per la situazione di crisi dell’Anm. Il Tribunale di Napoli ha accettato la richiesta di concordato preventivo- procedura concorsuale finalizzata a evitare il fallimento a cui può ricorrere un debitore che si trova in stato di crisi per cercare di risanare l’attività- avanzata lo scorso 22 dicembre dall’azienda napoletana di mobilità e ha provveduto a nominare i tre commissari che si occuperanno dell’amministrazione straordinaria dell’azienda. Si tratta di due commercialisti, Massimo Di Pietro e Maria Caputo, e un giurista Giacomo D’Attorre.
Le questioni di ordinaria amministrazione resteranno competenza dell’amministratore unico Ciro Maglione.
Adesso l’Anm ha 120 giorni di tempo per presentare il piano di riparto dei debiti, che si aggirano intorno a una cifra di 160 milioni di euro, a fronte di un centinaio di milioni di crediti, molti dei quali nei confronti del Comune di Napoli, della Città Metropolitana e della Regione Campania. Una situazione difficile che negli ultimi tempi ha messo ancora di più in ginocchio l’azienda di mobilità, costringendo i cittadini a fare i conti con un servizio di trasporti praticamente paralizzato.
“Il piano di riparto dovrà essere approvato dai creditori che vantano almeno il 51% del valore dei crediti nei nostri confronti“, ha detto Ciro Maglione che ha voluto anche scongiurare i pessimismi:
“Anm va avanti e continua la sua missione aziendale. Non credo che ci saranno ricadute negative per i napoletani da questa nuova situazione“. Ha poi spiegato quanto fosse necessaria la richiesta di concordato preventivo per evitare il fallimento: “Era inevitabile per scongiurare il rischio che possano essere assunte decisioni tali da intaccare il capitale dei creditori di Anm“.
Il sindaco Luigi de Magistris, durante una diretta a Televomero, non ha perso occasione per lanciare una frecciatina ai lavoratori Anm che si sono rifiutati di fare gli straordinari a Capodanno:
“Non ho mai polemizzato coi lavoratori, ho preso atto che non hanno fato la loro disponibilità a fare lo straordinario la notte di Capodanno. Sarebbe stato un grande segnale lavorare la notte per amore della città. Ho fatto una riunione con l’ad di Anm Maglione, ho la sensazione che qualcuno non ha capito che la crisi non rientra da sola, l’azienda non va salvata perché riparta. Per responsabilità complessive, non mie, chiedo scusa a chi non è potuto venire a vedere il concerto al Plebiscito“.
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