Con l’arrivo del 2018 ci sarà l’introduzione di una nuova e inaspettata tassa certamente non gradita dalle famiglie italiane, i sacchetti per frutta e verdura saranno a pagamento. Si parla di una cifra irrisoria dai 2 ai 10 centesimi di euro che però sul netto di una spesa avranno il loro peso, soprattutto se si considera la frequenza media con cui le famiglie si riforniscono.
Quelle bustine utilizzate per gli alimenti freschi che fino ad oggi abbiamo utilizzano con disinvoltura per portare alla cassa i prodotti scelti ora non saranno più distribuite gratis, la novità è stata inserita nel DL Mezzogiorno, con l’articolo 9-bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017 che mira a ridurre il consumo di plastica facendo però leva di fatto sulla tasca del consumatore. Infatti, per coloro che pensano di aggirare il problema riutilizzando i sacchetti biodegradabili, dovranno far fonte al divieto che accompagna la legge per quanto concerne frutta, verdura, pane e alimenti sfusi in genere.
In molti definiscono questa nuova imposta come tassa sulla spesa, parte del ricavo infatti sarà versato allo Stato come Iva e imposta sul reddito. Per quanto riguarda i supermercati non potranno utilizzare buste non biodegradabili pena il pagamento di sanzioni da 2.500 euro a 25.000 fino a 100.000.
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