Un terribile lutto ha colpito la comunità di Acerra e tutto il territorio campano, si è spento all’età di 94 anni don Riboldi, vescovo di Acerra e protagonista della lotta contro la camorra negli anni Ottanta, anni in cui Raffaele Cutolo era a capo del nuovo sistema criminale che mieteva vittime in tutta la Campania.
Don Riboldi è morto a Stresa, dove si era trasferito l’estate scorsa. E’ stato per 21 anni vescovo di Acerra, un padre spirituale e non solo. Dopo l’uccisione di un giovane avvocato acerrano, Riboldi decise di partecipare a un’assemblea del liceo scientifico per spingere i giovani a mobilitarsi davanti ai soprusi della criminalità organizzata. Una vita spesa a servizio della comunità, si batté anche per i diritti dei terremotati costretti a vivere nei prefabbricati per anni.
La sua scomparsa segna la fine di un capitolo importante per Acerra e tutta la Campania. Don Riboldi aveva continuato a vivere nel comune nell’area Nord di Napoli anche dopo essere andato in pensione, sentiva che quella era la sua terra. Emblematica una sua frase, quando una madre gli domandò se non avesse paura di vivere sotto scorta e lui rispose:
“Meglio ammazzato che scappato dalla camorra“.
Era nato a Tregasio, al Nord, ma amava il Sud, che l’aveva adottato e per cui lui si è battuto sempre in prima linea, senza tirarsi mai indietro. Era un vescovo di strada, come gli piaceva definirsi, la sua scomparsa è una grave perdita per tutta la comunità campana, per cui lui nella sua vita ha fatto moltissimo.