Aveva in casa oltre 200 grammi di hashish e mille euro in contanti. E’ stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente Rita Cantalupo (nella foto), 38 anni, moglie di Giuseppe Vastarella, ucciso insieme al cognato Salvatore Vigna nella strage delle Fontanelle avvenuta il 22 aprile del 2016 nell’omonima via del Rione Sanità a Napoli.
L’arresto della donna, che si trova ora nel carcere di Pozzuoli, è il risultato di una vasta operazione ad alto impatto effettuata questa mattina nel quartiere napoletano da polizia e carabinieri. Nello specifico personale del commissariato San Carlo Arena, con la collaborazione di equipaggi della Squadra Mobile, dell’Unità del Reparto Prevenzione e Crimine Campania e dell’Ufficio di Prevenzione Generale nonché personale della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio.
L’attività ha interessato in particolare il borgo Fontanelle, roccaforte del clan camorristico riconducibile alla famiglia Vastarella, il cui reggente Patrizio Vastarella è in regime di libertà vigilata. Sono state effettuate 21 perquisizioni domiciliari, in particolare nelle abitazioni di alcuni appartenenti alla famiglia malavistosa sottoposti a misure di sicurezza e agli arresti domiciliari. Effettuati inoltre 8 posti di blocco, controllate 145 persone, delle quali 57 con precedenti di polizia, 49 veicoli. Elevate diverse contravvenzioni al codice della strada. Controllate sale scommesse e deferito il titolare di una delle sale per aver violato le disposizioni di legge.
In una abitazione, nella disponibilità di una donna, G.S., 60enne napoletana, sono stati trovati e sequestrati 3 chili e mezzo di tabacchi lavorati esteri (sigarette di contrabbando). La donna sanzionata. Nel corso delle attività ispettive,è stato effettuato l’arresto di Rita Cantalupo, moglie di Giuseppe Vastarella, figlio del boss Raffaele Vastarella (attualmente detenuto).
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SEQUESTRO AL REGGENTE DEI SAVARESE-SEQUINO –I carabinieri della Compagnia Stella e del Nucleo Investigativo di Napoli, con il supporto del nucleo radiomobile di Napoli e del Reggimento Campania, di unità cinofile, dopo aver circondato e fatto irruzione in zona hanno eseguito 41 perquisizioni domiciliari a carico di sottoposti agli arresti in casa, pregiudicati e personaggi d’interesse operativo. Sono state identificate 76 persone e sottoposti a fermo o sequestro 13 veicoli. Sottoposti a sequestro preventivo 10mila euro rinvenuti nel corso di perquisizione domiciliare in via Cristallini, nell’abitazione di Salvatore Savarese, 64 anni, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto il reggente del clan Savarese-Sequino.
“MIO FIGLIO MI PICCHIA” – Una donna 51enne del luogo ha avvicinato i militari esasperata, denunciando di essere stata appena malmenata per futili motivi dal figlio. Immediatamente intervenuti a casa della signora, i militari sono riusciti a bloccare prima che si allontanasse il figlio 18enne della donna, tossicodipendente che, come emerso da successivi accertamenti, da circa un anno teneva comportamenti violenti e vessatori nei confronti dei familiari. La donna è stata medicata sul posto per “policontusioni, dolore toracico retrosternale ed ematoma a un gluteo e all’emitorace sinistro” guaribili in pochi giorni.
In esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli è stato arrestato Michele Boccacciari, 29enne, già noto alle forze dell’rodine, che dovrà espiare 4 anni di reclusione per lesioni personali ed evasione. Denunciato un 28enne sorpreso sulla salita Capodimonte mentre cedeva sostanze stupefacenti ad assuntori. Recuperati e sequestrati 4 grammi di marijuana. Denunciato anche un senegalese 41enne sottoposto ai domiciliari per reati di droga, risultato irreperibile nel corso dei controlli. Denunciati un 57enne e un 38enne che avevano ostacolato l’intervento di personale dell’enel, giunto in zona per verifiche ai contatori. Un 53enne incensurato è stato trovato in possesso nel corso di perquisizione domiciliare una 1 pistola semiautomatica disattivata calibro 9. L’arma è stata sequestrata e l’uomo denunciato. Un 40enne girava portando al seguito un coltello a serramanico del quale aveva tentato di disfarsi durante le fasi dell’ispezione, anch’egli è stato denunciato.