Ospite della trasmissione "Nemo, nessuno escluso", il giornalista ha parlato della "Questione meridionale" e del conflitto Nord-Sud
“Se il Sud è parassitario rispetto al Nord spiegatemi perché resta sempre la parte più povera del paese“, inizia così l’intervento di Pino Aprile, giornalista ospite negli studi Rai alla trasmissione Nemo, nessuno escluso, condotta da Enrico Lucci.
Un breve intervento, semplice e diretto, con il quale Aprile spiega perché il nostro è un paese diviso da quando è stato creato e perché in Italia vi è ancora una Questione meridionale. Parole pungenti, pronunciate sulla scia del referendum che c’è stato in Veneto e Lombardia su alcune autonomie regionali.
“La Questione meridionale nacque per unificare l’Italia, processo per il quale avvenne una vera e propria guerra che è costata vittime e incarcerazioni di massa. Furono chiuse le fabbriche del Sud e da quel momento è iniziato il fenomeno della migrazione. Il 66% dei soldi era nelle banche del Regno delle due Sicilie, queste furono prese e portate al Nord, con lo scopo di finanziare le opere pubbliche. Il residuo fiscale è una sciocchezza. Sono 85 i miliardi in meno, a parità di popolazione, che lo Stato elargisce al Settentrione rispetto al Sud e in questi sono compresi anche i fondi europei. Il 100% degli alunni di Monza usufruisce della mensa scolastica, mentre a Reggio Calabria sono lo 0,07%. A Trieste si spendono circa 400 euro pro capite per famiglia, a Vibo Valentia meno di 10. A Matera stanno ancora aspettando la stazione per i treni da un secolo e mezzo e in Sicilia ci vogliono 14 ore di viaggio per percorrere in treno 300 chilometri. In Lombardia, invece, c’è una linea ferroviaria ad alta velocità, progettata per 400 treni, su cui circolano solo 40 vetture ed è costata 7 volte quella che è costata in Francia. L’olio d’oliva italiano potrà essere venduto in Canada, ma sarà solo quello veneto. Su 13 vini tutelati, in base ad un accordo commerciale con la Cina, nessuno è del Sud. Le grandi navi che percorrono la via della seta, in Italia, fanno scalo nei porti di Genova e Trieste. Da Torino a Pechino ci sarà un treno che collegherà le due città in 26 ore, lo stesso tempo che impiega oggi un convoglio per arrivare dal capoluogo del Piemonte ad Agrigento. Il Nord esporta al Sud ogni anno merci dal valore di 70 miliardi, cioè 3 volte tutte le esportazioni del Settentrione in tutto il resto del continente europeo. E se il Meridione smettesse di comprare?“.