I locali dove poter ostentare la propria ricchezza, la propria potenza. Prenotare un tavolo, circondarsi di amici o presunti tali, ragazze avvenenti pronte a tutto per un briciolo di popolarità o soldi, trenini di bottiglie a tre zeri e – se in caso di evenienza – il ferro (la pistola) in auto.
Andare in discoteca per i giovani rampolli della camorra è sempre significato questo. Spesso le serate, vuoi anche per l’alcol o per la droga che gira nei locali, finiscono a scazzottate. Mega zuffe per dimostrare chi è più forte, chi ha più seguito. Chi riesce a farsi rispettare di più anche, o soprattutto, agli occhi degli altri.
Ne sanno qualcosa anche i protagonisti della rissa avvenuta – così come riporta puntualmente il portale Casertace.net – lo scorso mese di settembre in una discoteca che si trova tra Carinaro e Aversa, nel Casertano, dove a fronteggiarsi tra gli altri c’erano anche Ivanhoe Schiavone, 29 anni, quarto figlio (molto social) di Francesco Shiavone, detto Sandokan, boss dei Casalesi in carcere duro da venti anni, e un giovane rampollo imparentato con i Nuvoletta di Marano, storica famiglia malavitosa affiliata alla mafia siciliana di Totò Riina.
Insomma i presupposti per una “chiusura in bellezza” c’erano tutti. Soprattutto se si considera che i rapporti tra Casalesi e i mafiosi di Marano non sono buoni da oltre trent’anni (l’assalto al quartier generale di Poggio Vallesana segnò la rottura dei rapporti istituzionali). La notizia, riportata nei giorni scorsi da Il Mattino, è arrivata anche sulla scrivania di Francesco Greco, a capo della procura di Napoli Nord. Il rischio è quello di eventuali ritorsioni che potrebbero consumarsi sempre tra un tavolo del privè e un drink tra le mani.
La rissa ha visto protagoniste una cinquantina di persone, ovviamente con vari ruoli. C’era chi provava a dividere e chi invece non ne voleva sapere di fermare l’impeto violento. Ad uscirne con qualche livido in volto e una gamba zoppicante, Ivanhoe Schiavone, forse uno dei figli dei boss di camorra più social in assoluto. In libertà vigilata fino a qualche anno fa, Schiavone che – è giusto sottolinearlo – non ha a suo carico precedenti per 416 bis (associazione mafiosa), ha pubblicato nelle scorse ore una foto su Instagram con il volto “sporcato” solo dalla barba e una frase a mo’ di sfida forse più per i media che per i suoi rivali: “Rompetemi tutto ma non il sopracciglio”. La mega-zuffa tuttavia è avvenuta un mese fa. Di tempo per ripulirsi il volto il 29enne ne aveva.
Dopo 3 giorni di agonia è morta oggi, mercoledì 8 maggio, Rita Granata. La 27enne…
Sui profili social del neomelodico siciliano, in carcere dallo scorso ottobre, è apparso un messaggio…
Raffaella Fico ha parlato della sua vita privata, ospite di Monica Setta nel programma Storie…
Tragedia lo scorso martedì sera a Napoli in via Girolamo Santacroce dove un uomo ha…
Dopo la scossa di terremoto avvenuta lo scorso martedì sera, tornano a tremare i Campi…
A seguito dell'avviso di allerta meteo della Protezione civile regionale della Campania per fenomeni meteorologici…