Secondigliano

Comune di Napoli nei guai, la Corte dei conti: “60 giorni per un nuovo piano o sarà dissesto”

Come volevasi dimostrare i conti del Comune di Napoli non tornano, o meglio sono stati fatti male. La Corte dei conti si è pronunciata in modo negativo per quanto riguarda la rimodulazione del piano di rientro dell’amministrazione guidata dal Sindaco Luigi De Magistris, rispetto alla Legge di stabilità 2016. I giudici sono stati chiari, adesso il Comune ha 60 giorni di tempo per presentare un nuovo piano di bilancio o sarà dichiarato il dissesto.

Come riportato da Il Sole 24 ore la Corte dei conti ha contestato al Comune “le elusioni del patto di stabilità 2014 e del saldo di finanza pubblica 2016, con una puntualità chirurgica: l’inammissibilità della riformulazione e rimodulazione del piano, in relazione agli strumenti legislativi cui la stessa ha fatto riferimento (legge 208/2015, articolo 1, commi 714 e 714-bis); l’incongruità della rimodulazione/riformulazione effettuata sul piano originario, perché viziata dalla erroneità del riaccertamento straordinario funzionale al passaggio della nuova contabilità imposta dal vigente Dlgs 118/2011; un grave inadempimento degli obiettivi intermedi fissati nel piano di riequilibrio originario, per le annualità 2015 e 2016“.

Un trauma per il Sindaco De Magistris che in questi giorni sta affrontando la crisi dell’ANM (Azienda Napoletana Mobilità), la società partecipata che gestisce il trasporto pubblico in città prossima al default. Tuttavia, i segnali per l’amministrazione c’erano tutti. Dalla tempesta che si è abbattuta sull’ABC (Acqua bene comune, l’ente pubblico che si occupa della distribuzione idrica), ai continui richiami che i giudici contabili hanno espresso nei confronti del Comune su diverse questioni: l’incapacità di riscuotere i pagamenti delle multe, l’inesistente servizio di censimento dei beni immobiliari comunali (da cui l’amministrazione non incassa gli affitti), i canoni mai riscossi per l’occupazione di suolo pubblico da parte di ambulanti e mercatini e la ceditura a titolo quasi gratuito di spazi ed immobili comunali ad associazioni e centri sociali. Per quest’ultima inchiesta la Corte dei conti ha parlato di “abuso d’ufficio, danno erariale e incauto affidamento“. Insomma un Comune con l’acqua alla gola ma che allo stesso tempo si è permesso il lusso di non esigere il pagamento dei crediti che gli sarebbero spettati dai suoi debitori e che non ha messo in campo contromisure politiche serie per implementare le entrate nelle casse dell’amministrazione.

VEDI ANCHE: La delibera della Corte dei conti

Tuttavia, Luigi De Magistris non è sembrato preoccupato, il Sindaco durante il forum live di La Repubblica ha dichiarato: “Non ho colpe politiche. La relazione non è una bocciatura, certifica una fotografia di preoccupazione che è la stessa preoccupazione nostra. In questo pronunciamento non vedo alcuna manina politica, ma anzi un invito alla collaborazione istituzionale. Non condividiamo alcuni punti come quello relativo allo sforamento del Patto di stabilità per l’annualità 2014, anno in cui è cambiato il quadro normativo rispetto al 2013. Così mentre noi in questi anni abbiamo dovuto rispettare quel patto governo e Parlamento hanno cambiato le leggi, hanno ulteriormente tagliato le risorse, hanno modificato le norme in materia di bilancio. Per questo trovo corretta la decisione della Corte dei conti davanti a un quadro complicato per cui il Comune, davanti a simili norme, più di quanto fatto non può. Da qui a Natale  ci saranno atti concreti. Nessuno vuole che il Comune vada in dissesto“.

Le parole del Sindaco non hanno convinto le opposizioni, con il PdForza Italia che per bocca, rispettivamente, di Valeria Valente Mara Carfagna, hanno parlato di fallimento e di un’amministrazione incapace di far quadrare i conti. Situazione che potrà portare il Comune di Napoli al fallimento. “La Corte dei Conti racconta una Napoli diversa da quella romanzata da de Magistris per 6 anni. Sono ormai 18 mesi che poniamo l’attenzione sui conti del Comune e ora la Corte rileva che i problemi sono sedimentati e incancreniti. E’ dal 2012, dal primo piano di rientro, che la Corte sta tentando di riportare in sesto i conti di palazzo San Giacomo che, invece, continua a commettere errori. Ormai siamo al bivio: o il Comune si adegua nei prossimi 60 giorni o viene dichiarato il fallimento del Piano di rientro e quindi il dissesto dell’Ente. Fino ad oggi non risultano attivate le leve fondamentali su cui si doveva basare il successo del piano, ossia l’incremento delle entrate correnti: il Comune riscuote meno del 50% della Tari e dei fitti attivi e meno del 20% delle multe e l’incremento delle entrate in conto capitale attraverso la vendita del patrimonio immobiliare per oltre 120 mln ma di cui è stato incassato solo 1milione di euro. Quanto alla regolarità contabile appare ancora più allarmante: su 650 milioni di debiti fuori bilancio il Comune ne ha riconosciuti solo 250milioni. A questi va aggiunto l’ulteriore contenzioso non rilevato nel Fondo Rischi con l’unica finalità di evitare di comprimere spesa libera. Il Comune inoltre ha contabilizzato male le entrate derivanti dalle anticipazioni di cassa ricevute dallo Stato e questo ha creato un falso effetto espansivo sulla spesa. In parole povere ha investito quantità di denaro che non poteva spendere. A cosa hanno portato le spese autorizzate dal Comune con questa doppia manovra? A nulla. Non sono servite a migliorare i trasporti, la pulizia dei giardini e delle strade, alla manutenzione urbana e delle scuole, all’ampliamento della spesa per il Welfare anzi fortemente compressa. Oltre al danno la beffa: non solo si è operato male, ma non si è operato nell’interesse della cittadinanza. Un sindaco a sinistra della sinistra, non ha tenuto in nessun conto le priorità e le esigenze della città e delle persone che amministra.  Ora la Corte dei Conti calcola che il disavanzo tra il 2015 e il 2016 è peggiorato addirittura di altri 1,2 miliardi, dichiara che l’Amministrazione ha sostenuto spese che non poteva affrontare sottostimando volutamente le passività dell’Ente. Appare a questo punto urgente che il sindaco de Magistris spieghi al Consiglio lo stato dei Conti  visti anche i profili di responsabilità che emergono a carico della compagine amministrativa e politica. Mai come in questo momento è importante un confronto chiaro e definitivo anche alla luce delle disposizioni della Corte dei Conti che invita l’Ente ad attivare al più presto le misure correttive necessarie a superare le criticità rilevate“, ha affermato la Deputata e Consigliera comunale berlusconiana.

redazione

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