L'ex boss Maurizio Prestieri, oggi collaboratore di giustizia, ha raccontato agli inquirenti il macabro retroscena sull'omicidio
Ammazzato mentre era dal barbiere per tagliarsi i capelli. Un locale molto frequentato, cosa che non ha impedito al killer Antonio Abbinante di entrare ed uccidere Rocco Capuozzo. ‘Rocchino, così come era chiamato nel quartiere, si era macchiato di una colpa molto grave. Aveva fatto da ‘specchiettista durante la ‘Strage del Bar fulmine, era il 18 maggio del 1992 e sotto i colpi dei kalashnikov e l’esplosione di una bomba, sono morte 4 persone e ne sono rimaste ferite 3.
Tra le vittime anche Raffaele e Rosario Prestieri fedelissimi del boss Paolo Di Lauro. Il mandante della strage è stato Antonio Ruocco detto ‘Capa è seccia che si era ribellato a ‘Ciruzzo ò milionario. La vendetta di quest’ultimo è stata di una ferocia inaudita. Alla morte dei fratelli Prestieri sono seguiti altri agguati realizzati con una macabra violenza. Tra i primi a perdere la vita è stato Alfredo Negri.
“Quando sequestrano a Negri vengono a bruciarlo vivo sotto la mia cella a Secondigliano. Dovevano ammazzarlo con un colpo in testa e poi dargli fuoco perché aveva partecipato alla strage. Ma questi hanno un colpo di genio, lo portano vivo e gli danno fuoco senza ucciderlo. Lui stava chiuso nel cofano di una macchina ed io potevo sentirne le urla di dolore” queste le parole di Maurizio Prestieri, fratello più piccolo di Raffaele e Rosario.
Poi a pagare è stato Rocco Capuozzo, condannato a morte da Di Lauro e Prestieri. I due avevano commissionato ad Antonio Abbinante l’omicidio. Quest’ultimo, conosciuto come killer freddo e spietato, ha ammazzato Capuozzo in un modo davvero crudele. “Rocchino praticamente si era occupato della logistica. Lui fu ammazzato da Antonio Abbinante, all’interno di un locale dove c’era altra gente. È stato uno degli omicidi più cruenti. Abbinante gli spara e lo colpisce, gli si avvicina per colpirlo alla testa ed ucciderlo, ma la pistola si è inceppata. Era una semiautomatica, il carrello era andato all’indietro e la canna era rimasta fuori. Abbinante era un killer affidabilissimo e per finirlo, senza pensarci due volte, con la canna della pistola gli ha fracassato il cranio. All’uscita dal carcere mi diedero una pezza con dentro la pistola usata da Abbinante e davanti a me la sciacquarono della materia celebrale di Rocchino“, ha dichiarato Maurizio Prestieri.
Ma la vendetta di Prestieri non era finita. All’uscita dal carcere il braccio destro di Di Lauro ha organizzato l’omicidio del figlio di Capuozzo. Il giovane è stato ucciso davanti agli occhi della madre con una calibro 38. Entrambi erano al cimitero, sulla tomba di ‘Rocchino. “Pensai a tutto io, ne parlai a Di Lauro e lui mi disse di procedere ma di non partecipare perché ero appena tornato in libertà. Allora con un amico ‘specchiettista organizzai l’omicidio. Lui doveva vedere quando il ragazzo entrava al cimitero con la madre. Lei fu risparmiata perché doveva finire i suoi giorni con quella scena davanti agli occhi“.