Mercoledì 4 ottobre debutta in Italia in prima tv assoluta “Kings of Crime”, la serie factual che verrà poi trasmessa anche in America Latina, Spagna, Portogallo, Francia e Germania. Roberto Saviano torna in video per raccontare il crimine organizzato nella serie evento che, attraverso tre biografie e una lunga intervista, farà conoscere al pubblico a casa le logiche interne di camorra, ‘Ndrangheta e i cartelli della droga messicani. Il racconto del giornalista avviene all’interno dell’Aula Magna dell’Università di Bologna dove verrà illustrato e narrato un ricco archivio video di materiali originali delle forze dell’ordine, atti giudiziari, interviste e immagini inedite.
Il 4 ottobre Roberto Saviano racconta la storia di Paolo Di Lauro, detto Ciruzzo ‘O Milionario, uno dei boss più potenti della periferia Nord di Napoli. Al termine della storia verrà anche mostrata l’inedita intervista a Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia e uomo di fiducia per oltre vent’anni del capo del clan Di Lauro. Le parole del pentito offrono un chiaro scenario della mentalità camorristica e fanno luce anche su alcuni episodi cruenti di omicidi avvenuti proprio durante il corso delle guerre per il controllo delle piazze di spaccio.
Durante l’intervista Prestieri racconta un episodio di cronaca che ha scosso molto la città e il paese intero, l’omicidio di Melito in cui fu uccisa una vittima innocente. Il collaboratore di giustizia dice a Roberto Saviano:
“Il ragazzo fu ammazzato per errore perché dovevamo uccidere un altro giovane che dava fastidio ai cantieri delle famiglie a Marano. Noi killer non conoscevamo la vittima e ce la doveva indicare il nipote di un imprenditore della zona. Il segnale per far partire l’omicidio era la stretta di mano, ma il ragazzo diede la mano alla persona sbagliata così uccidemmo un innocente. Mentre la vittima era a terra ancora in vita il ragazzo gridava ‘No, no’ però a quel punto i killer lo finirono lo stesso. La cosa che mi ha colpito di questa storia più di tutto è che la mamma di questo ragazzo andò in tutte le trasmissioni per dire che il figlio non era camorrista ma nessuno la credeva”.
Quando inizia la distruzione del clan di Paolo Di Lauro gli uomini più vicini al boss come Maurizio Prestieri sono costretti a lasciare il rione Monterosa. In questo contesto nasce il pentimento del boss le cui dichiarazioni porteranno a risultati nel contrasto di stupefacenti tra Scampia e Secondigliano.