A dieci giorni dall’omicidio di Nicola Notturno, il 21enne ucciso in un agguato di camorra in via Cervi a Scampia, gli investigatori potrebbero aver trovato indizi importanti per risalire al commando entrato in azione a bordo di un’auto intorno alle 3 di notte.
Forse per ingannare il tempo, in attesa del via libera dello specchiettista di turno, i killer entrati in azione hanno fumato qualche sigaretta di troppo. Adesso – come riporta Il Roma – potrebbero però essere individuati grazie ai mozziconi lasciati sul luogo del delitto, avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 settembre nei pressi delle scale H delle palazzine popolari. Mozziconi raccolti dalla polizia Scientifica che sta cercando di estrapolare il Dna e confrontarlo poi nella banca dati dei pregiudicati e delle persone schedate.
Resta da capire il movente dell’omicidio di Notturno jr, figlio di Raffaele, 43 anni, tornato in libertà dopo anni di carcere, e nipote di Vincenzo alias “Vettorio“, 40 anni, e del neo pentito Gennaro “‘o Sarracino“, 47 anni. Proprio l’inizio della collaborazione con la giustizia da parte dello zio (che sta facendo luce su diversi omicidi ancora irrisolti), ufficializzata nelle scorse settimane, potrebbe aver spinto le famiglie alleate dei Notturno, gli Abete-Abbinante e gli Amato-Pagano, ad intervenire per inviare un segnale chiaro alla famiglia
Gli investigatori seguono però anche altre piste dopo aver appurato che Nicola Notturno aveva intenzione di aprire una piazza di spaccio proprio nella zona in cui abitava. Operazione questa che lo avrebbe spinto a compiere azioni precipitose tanto a accumulare debiti con i fornitori della droga. Diverse le persone ascoltate negli ultimi giorni. Oltre a pregiudicati e familiari, gli investigatori hanno anche sentito coloro che nelle ore precedenti all’omicidio avevano avuto contatti, via cellulare, con la vittima.